Ansia: tra parole e numeri ci sono gli esseri umani.





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Se sono 19 milioni gli italiani che soffrono di ansia, se ogni anno aumentano i soggetti colpiti, se si abbassa vertiginosamente l’età e aumenta  l’intensità dei sintomi, e se la maggior parte delle persone, ne soffrono in silenzio… dobbiamo ammettere che qualcosa è andato storto.

Dobbiamo rivedere qualcosa, o forse più di qualcosa.

Personalmente suggerisco di partire rivedendo e correggendo quell’assurda comunicazione cattedratica, occorre ripristinare l’immagine nemica ed offensiva che viene suggerita a chi ne soffre attraverso i messaggi di divulgazione, e urgentemente, dobbiamo rivedere il metodo spicciolo e sbrigativo della somministrazione delle cure.

 

Oggi l’ansia sembra più un argomento da dibattito specialistico, sembra più uno slogan pubblicitario ai fini commerciali, che non un impegno tra operatori della salute e soggetti ansiosi.

 

Numeri e definizioni, tolgono il volto a questi esseri umani, esseri che si nascondono perchè si sentono difettosi e sbagliati rispetto agli altri, nel campo delle infinite competizioni.

Chi soffre d’ansia, molto spesso si aiuta con i consigli del web, ove apprende dalle definizioni più scientifiche ai rimedi “fuffa” dei santoni.

Bisogna parlare facile per arrivare al cuore di chi vorrebbe chiedere aiuto, ma si vergogna!

Ci vogliono metodi pratici facili da attuare, percorsi che diano immediato sollievo, ma che puntino alla risoluzione del disturbo, o quantomeno a ridimensionarlo notevolmente.

Per diverso tempo, l’ansia è stata associata alla definizione “alterazione dello stato psichico-cognitivo-reattivo-comportamentale” ecco perchè chi ne soffre, non ne parla, si nasconde, ha paura di essere considerato mentalmente anomalo, difettoso nella cognizione e nelle reazioni. Sbagliato!

 

Abbiamo dovuto aspettare gli anni 90 e le grandi pacificazioni fra psicologia e umanesimo, per riportare l’ansia a puro campanello d’allarme, che ci mette in guardia dalle situazioni inadatte a noi.

Si, l’essere umano pensa sempre di essere sbagliato per qualcosa o qualcuno, o qualche ruolo, non pensa mai che altri, altre situazioni o persone possano essere inadatte a lui.

L’ansia è messaggera di una eccessiva disparità tra possibilità individuali e stile esistenziale.

negli anni abbiamo appreso che se viene combattuta, è una nemica molto cattiva, e che nel combattimento vince lei, vince e si porta via tutto: serenità, sorriso, rapporti umani, affetti…

Se invece viene accettata, compresa e utilizzata ai fini della propria crescita personale, può essere un grande strumento evolutivo.

 

Negli ultimi anni, meno di 10 purtroppo, l’approccio all’ansia, ed alle sue evoluzioni in crisi e attacchi di panico, è passato dalla nuda e cruda somministrazione di rimedi farmaceutici,

ai primi approcci olistici, naturali, non invasivi, alle più commerciali trovate del business.

Sto parlando delle discipline che meglio avvicinano l’ansioso, perchè vestite di comprensione, di attenzioni, di sostegno umano.

Sembra che la via convenzionale, abbia trattato l’ansioso come anomalo fino a ieri,

e che avendo assistito alla crescita virale del fenomeno espansivo,

oggi la stessa via convenzionale parla di ansia come una cosa quasi normale

“si e oggi come oggi tutti sono ansiosi”! “e troviamone uno che non soffre d’ansia, non ti suggestionare, e se proprio non ce la fai prendiamo qualcosina”!

“cerca di stare tranquillo, è stress”

Un pò in ogni caso, l’ansioso perde la sua individualità, anomalo in mezzo ai normali ieri, e anonimo in mezzo agli altri ansiosi oggi !

Abbiamo scoperto negli anni 2000 che lo sport aiutava molto i soggetti ansiosi di qualunque età, a ridimensionare gli episodi ansiosi, offrendo ai giovani l’opportunità di lavorare sul corpo, portare l’attenzione ai limiti del corpo, abbiamo scoperto poco dopo che attività alternative alla ginnastica, erano ancora più efficaci, dallo yoga alle arti marziali, la disciplina aveva un impatto positivo in termini di consapevolezza e cambiamento pratico individuale.

Abbiamo poi compreso come in tali approcci integrati, la respirazione e il controllo e l’espansione del respiro, fosse una “medicina invisibile” per spegnere le crisi quasi sul nascere. abbiamo imparato mille cose sulla relazione fra condensazioni psichiche e stati ansiosi, fino ad affinare le moderne tecniche di mindfulness, induzione immaginativa, auto e monoideismo.

Peccato che dove c’è sofferenza c’è sciacallaggio. E quindi sono proliferati i guru della guarigione, che hanno ridicolizzato e sminuito il lavoro di quelle figure che invece

stavano gettando linee guida importanti.

Bisogna denunciarlo prima o poi il fenomeno di chi si attacca alla debolezza degli ansiosi con il pendolino, o bisogna smascherare questi sciamani che curano le ansie con le piume di falco e qualche strano intruglio ai limiti della legalità ( per gli effetti psicotici che vorrebbero simulare alterazioni dello stato di coscienza). Prano guaritori che dell’energia conoscono solo quella per ricaricare lo smartphone che sono pronti a risucchiare il  problema in qualunque momento, con una mano libereranno dal male e con l’altra prenderanno 80 euro!

Poi i cristallomani, ops, quelli ci mettono i cristalli addosso, che promettono una cristalloterapia, abusando penalmente/ingannevolmente  del termine, per non parlare delle acque colorate e delle boccette dai mille colori, e a proposito di colori… le pennine luminose.

la lista sarebbe lunga ed io mi fermo qui,

perchè voglio riportare l’attenzione alle uniche scienze che possono cooperare davvero ovvero: scienza medica, scienze yogico-meditative (comparto delle vastissime scienze orientali) e scienze motorie.

Da Buon Perito conoscendo quella parte legale della medicina naturale, che ai più sfugge,, cerco di confrontarmi con altre figure che a vario titolo cooperano nel campo delle cure non invasive, nel supporto umano ai malati a lungo termine e soprattutto

della delicatezza di taluni argomenti e delle necessità di taluni individui di trovare approccio umano,informazioni corrette, veritiere, e di tutelare l’utenza dagli imbroglioni.

Eravamo 4 amici in chat, con me

Flavio Lassandro, Massoterapista/Chinesiologo, laureato in scienze motorie (attivo in studio professionale Acquaviva delle fonti)

Alessandra Leone istruttrice di Hatha Yoga e Yoga posturale Promotrice di benessere fisico a contatto con la natura attiva su  Cerignola.

Luciana Pigeon insegnante di Hatha Yoga, anche in gravidanza e post parto, sensibile alla fusione dello Yoga in Ayurveda e operatrice del suono, soprattutto a contatto con la natura

attiva su Policoro.

Diventa difficile parlare serenamente di come affrontare questi temi, a causa delle infiltrazioni di Qualunquismo, che hanno distolto le persone che soffrono di un disagio, dalla via dei buoni risultati.

E dunque bisogna ricondurre l’ansioso ad una più oggettiva comprensione di sè, capacità limiti, inclinazioni. Tutti possono avvicinarsi alla comprensione del messaggio che la loro ansia vuol portare dal piano più recondito e profondo, alla luce, e manifestare quella parte debole che nessuno è pronto ad accogliere in se stesso.

Per fare questo lavoro ci vuole aiuto, ci vuole sostegno, e tanta competenza.

Da qui vogliamo ripartire, a sostegno dei soggetti che soffrono d’ansia panico,

vogliamo partire riportandoli al rispetto di sè attraverso una buona igiene emotiva,

alla consapevolezza psicocorporea che solo yoga-meditazione-respiro-postura

possono ristabilire, e alla comprensione dei movimenti interiori,

che fanno di noi degli esseri simili e diversi contemporaneamente.

 

Ricordate che solo una perfezione suprema poteva dare all’essere

tanto potere e tanta fragilità contemporaneamente,

e che l’ansia viene solo a dirvi con quali occhi vi state guardando.

E se non riuscite a vedervi… chiedete aiuto!

Con voi, con le vostre ansie, con i piccoli e grandi progressi,

con i colleghi e con qualche nemico, ci sono sempre!

 

L. Calabrese

Perito Esperto  Consulente Medicina non Convenzionale

 

 

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