Barletta, La gioia di un dono in un piccolo gesto





spedizione capelli


Non dimenticare che dare gioia dà anche gioia” queste parole del filosofo F. W. Nietzsche si concretizzano in un piccolo gesto, quando il pensiero di tagliare i capelli si trasforma nel desiderio concreto di poter fare un gesto che possa trasformarsi in un sorriso o un momento di gioia per qualcuno che sta vivendo la tragica esperienza dei trattamenti antitumorali con la conseguenziale perdita dei capelli, l’elaborazione del trauma e l’accettazione di dover indossare una parrucca. Ad esempio, nei bambini, la caduta dei capelli può inibire l’interazione con l’ambiente, falsando in tal modo lo sviluppo della propria immagine e dell’autostima. Nelle donne l’impatto risulta essere maggiore poiché i capelli sono simbolo di femminilità e seduttività, ed anche per una persona non più giovane “avere la testa in ordine” è molto importante. Inoltre, per le donne sono più rilevanti i fattori individuali, culturali e sociali che possono indurre sia a nascondere la propria calvizie sia a mostrarla come simbolo di sfida verso la malattia.

Oggi, sempre più numerosi sono i casi e sempre più giovani le donne costrette ad affrontare il delicato momento della caduta dei capelli durante la chemioterapia, momento vissuto spesso come una diminuzione di bellezza e della sensualità, interferendo con la propria individualità e la propria personalità, poiché induce un cambiamento dell’immagine corporea e del concetto che la persona ha di sé. Dopotutto, i capelli giocano un ruolo importante anche nella comunicazione sociale e sessuale; di conseguenza, i cambiamenti indotti dai trattamenti antitumorali possono incidere significativamente anche nell’atteggiamento degli altri verso il paziente attraverso la comunicazione visiva. Gli effetti psicologici negativi correlati alla caduta dei capelli interessano tutti i malati di cancro, a prescindere dal sesso e dall’età, ma è evidente che a risentirne di più siano soprattutto le donne in ogni fascia d’età, diversamente dagli uomini che non presentano grandi problemi a mostrarsi calvi.capelli da spedire

Adele, 35 anni di Barletta (professionista nel settore socio-educativo) rivolgendosi alla sua parrucchiera di fiducia Katia, ha deciso di donare non solo la sua treccia ma insieme hanno voluto coinvolgere altre clienti tra cui la piccola Giovanna 8 anni, figlia della stessa parrucchiera che, come altre donne e bambine dopo anni di cura per i propri capelli sono arrivate al giorno in cui li hanno tagliati e pensare di non sprecarli ma di donarli a chi saprà render felice un’altra donna, nulla di più naturale e sicuramente, emotivamente importante, proprio nel mese di Ottobre, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, che ai dati odierni pare essere la forma tumorale con i numeri più alti.

Fortunatamente esistono associazioni che accolgono le generose donazioni di tante donne che decidono di fare un gesto di umana solidarietà, come la “Banca dei Capelli” di Acquaviva delle Fonti in provincia di Bari.la spedizione

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