CORATO, IN BICI ALLA SCOPERTA DEL DOLMEN CHIANCA DEI PALADINI
La scorsa domenica non è stata solo la festa del nostro tricolore e della nascita della nostra Repubblica, ma si celebrava la giornata nazionale delle Pro Loco, dove sono state proposte varie iniziative permettendo ai partecipanti di scoprire, attraverso visite guidate, luoghi poco conosciuti di interesse storico, ambientale artistico e culinario.
Pertanto, la Pro loco Quadratum ha scelto di festeggiare questa giornata facendo conoscere alla comunità coratina un sito archeologico molto importante per la nostra identità storica e culturale: il Dolmen Chianca dei Paladini, organizzando una biciclettata con la complicità del meteo finalmente clemente.
Ritrovo alle nove e trenta in Piazza Sedile, attrezzati con bici e cappellini, per poi incamminarci tra le campagne coratine assaporando un primo assaggio di primavera che quest’anno stentava ad arrivare. L’atmosfera è goliardica, divertimento semplice e pulito, a contatto con la natura, pedalando tra gli ulivi in fiore e gli antichi muretti a secco che hanno costeggiato quasi tutto il nostro percorso, percorriamo contrada Colonnella, territorio dell’antica Tenuta Lamonica e che incontriamo durante una breve sosta.
Tra viuzze e sentieri sterrati raggiungiamo la nostra meta, esattamente nella murgia centro-orientale a circa 120 metri sul livello del mare; il luogo, purtroppo, è abbandonato a se stesso e, superando una recinzione ormai quasi distrutta e che avrebbe dovuto proteggere a suo tempo questa immensa risorsa storica, ricoperto da vegetazione incolta, troviamo questa meravigliosa costruzione megalitica.
Il Dolmen Chianca dei Paladini risale all’età del Bronzo e quindi circa 1500 anni a.c., è un monumento funerario e non è l’unico del territorio circostante, infatti ne esistono altri quattro, tre a Bisceglie e uno a Giovinazzo risalenti tutti alla stessa epoca. Queste antiche costruzioni dimostrano principalmente la presenza dell’uomo primitivo in questa zona, dato che ci troviamo a ridosso delle Grotte di Santacroce, di origine carsica, dove sono stati ritrovati dei resti umani.
Il Dolmen era una tomba collettiva intesa come tomba familiare ed è costituito da quattro lastre megalitiche: tre poste verticalmente e una orizzontalmente su di esse. Originalmente la cella funeraria ed il corridoio erano coperti da un cumulo di pietra, è orientato verso est, ovvero verso il sorgere del sole, simbolo di rinascita a nuova vita dopo la morte. Sul Dolmen esiste anche una leggenda; si narra, infatti, che il dolmen di Corato sia stato costruito da giganti, i Paladini, che per dimostrare la loro forza sollevarono il megalite più pesante deponendolo in questi luoghi.
L’evento si è concluso con la degustazione di prodotti tipici locali, insomma una festa che ha valorizzato ancora una volta le tradizioni locali e ha costituito un elemento aggregante per la nostra comunità.
(Si ringrazia per le foto Mirella Rutigliano)
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