CORATO,CORTILI APERTI DELLE DIMORE STORICHE





interno Palazzo Gioia

Quante volte abbiamo incrociato antichi palazzi incastonati nel nostro centro storico, considerandoli soltanto delle antiche abitazioni e, invece, dietro quelle dimore imponenti, caratterizzati da portoni e androni maestosi, da archi, colonne e capitelli, c’è una storia di antiche famiglie della nostra città. Ieri, quegli antichi portoni sono stati aperti al pubblico, grazie alla prima edizione della manifestazione “CORTILI APERTI” che ha permesso ai coratini di fare un tuffo nel passato, dando vita alle antiche dimore storiche del nostro paese.

L’evento, patrocinato dal Comune di Corato, è stato organizzato dall’Associazione Dimore Storiche Italiane ASD, associazione senza fini di lucro nata nel 1977, che riunisce i proprietari di dimore storiche presenti in tutta Italia avente come obiettivo quello di conservare e valorizzare tali immobili affinché possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future. Inoltre, determinante, è stata anche la collaborazione con la sede di Corato dell’Archeoclub d’Italia che si occupa di attività turistico- educative attraverso l’ausilio di volontari.

In una domenica di maggio inizia il nostro percorso per il centro storico coratino, avvalendoci di una mappa, messa a disposizione dagli organizzatori, che indicava l’ubicazione delle 12 dimore.

Iniziamo con in Palazzo Bucci in Piazza Simon Bolivar, detto anche Palazzo Imbriani, perché, dal balcone principale, alla fine dell’800, una volta eletto nel collegio di Trani e Corato, il deputato Matteo Renato Imbriani tenne il suo primo discorso ai coratini dal balcone sovrastante l’entrata principale del palazzo. Si prosegue, sempre nella stessa piazza, con il Palazzo Tarantini, per poi spostarci oltre la piazza e incrociare il palazzo simbolo di Corato ovvero il Palazzo Gioia. Era un antico castello posseduto dai Carafa, poi ampliato a partire dal 1837 su progetto dell’architetto Giuseppe Mastropasqua di Giovinazzo, nominato dal capostipite della famiglia Gioia.  E’ il palazzo più grande di Corato, perché presenta due entrate che collegano Corso Mazzini a Piazza Sedile, pertanto, per la sua posizione, ha sempre rappresentato il centro della vita cittadina.

Percorrendo le altre dimore tra cui Palazzo Capano e Palazzo La Monica, scopriamo che l’attuale residenza dei Carabinieri di Corato non era altro che l’ex convento delle monache Benedettine risalente intorno al ‘700. Il nostro percorso termina all’ex convento San Cataldo, attuale sede del Municipio e divenuta tale nel 1877, ovvero un imponente blocco rettangolare formato da tre livelli e un atrio centrale dove vi erano dei pozzi per la raccolta dell’acqua piovana. Il convento fu costruito nel 1507 vicino alla chiesa preesistente di S. Cataldo andata poi distrutta.

Ma i veri protagonisti dell’evento sono stati i ragazzi dell’I.T.C. P.A.M.Tannoia, dell’Istututo Alberghiero L. Tandoi e del Liceo Artistico Federico II di Corato, che hanno indossato i panni di guide turistiche, compilando le schede tecniche di queste antiche residenze, e accogliendo i visitatori raccontandone la storia e le caratteristiche artistiche. Un viaggio nel tempo raccontato dalle voci dei ragazzi che, a breve, entreranno nel mondo del lavoro con la consapevolezza che bisogna salvaguardare la storia della propria città e non dimenticare mai le proprie radici.

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