Igiene alimentare, e falsi miti.





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Oggi vogliamo parlare, e riflettere dell’impatto emotivo che taluni alimenti e certe associazioni alimento-immagine-messaggio possono provocare al di là della saggezza e della ragione.

Innanzitutto vorrei definire la differenza fra mangiare e nutrirsi.

Mangiare non è altro che l’atto pratico del masticare e deglutire, nutrirsi invece indica il processo di mantenimento, conservazione, anche autoriparazione e ripristino.

Dunque le anomalie, le difficoltà, gli squilibri alimentari non si riferiscono tanto al mangiare, ma al nutrirsi, e da qui voglio partire.

Ognuno di noi si nutre con il cibo, per provvedere ai bisogni del corpo e alle sue funzioni ed attività, ma anche per soddisfare fabbisogni di natura psichica, emotiva, interiore.

Quando noi osserviamo un alimento, non lo osserviamo solo con gli occhi, lo osserviamo soprattutto con la nostra mente e con le immagini e sensazioni a cui lo abbiamo associato, o meglio ci è stato fatto associare… E da qui nascono le mode alimentari ed i falsi miti, ma ricordiamo sempre che le mode, si chiamano mode perché passano, e vengono sovvertite da nuove mode, ma le cattive abitudini restano e non sono facili da accantonare come si fa con una vecchia camicia. Molti miti nascono su messaggi lanciati ai consumatori sulla base di slanci emotivi e immagini accattivanti. Ecco cosa richiama davvero un cibo quando lo osserviamo, emozioni e immagini.

Ora vi porto un esempio concreto. Anni 80.

Ricorderete anche voi il bombardamento pubblicitario in cui lo stereotipo d’uomo d’affari e di successo ride compiaciuto della sua energia sulle note del tormentone “il cervello ha bisogno di zucchero, lo zucchero è pieno di vita”. Non solo, cercate di ricordare, sulle stesse note, una scattante ed energica brava bambina, felice e serena, salta di gioia al grido di “lo zucchero è proprio naturale, lo zucchero è pieno di vita”. Ma non bastava, ci siamo impressionati tutti nel vedere una autorità, come un parlamentare, sognare dolcemente e risolvere ogni dramma esistenziale girando con il cucchiaino la magica sostanza zuccherina, e garantendo alla partner tutta la “dolcezza” di cui aveva bisogno.

E non è tutto, con la grande diffusione della tv per bambini, c’era anche il grande ritorno di Mary Poppins che ci ha frullato ogni difficoltà cantando “basta un poco di zucchero e la pillola va giù”!

Detto fatto, abbiamo creato il surrogato della felicità per uomo donna e bambini.

Ed anche se oggi si fa di tutto per sensibilizzare ed acculturare con ogni mezzo sui risvolti non proprio positivi dell’abuso di zuccheri, si fa fatica a slegarsi da quella falsa credenza, da quella associazione mentale Zucchero=appagamento.

Che non corrisponde assolutamente alla realtà oggettiva, perché l’abuso di zucchero, rende irascibili ed irritabili, aumentando l’adrenalina ci rende iperattivi e ansiosi, scatenando così ansia e perdita di concentrazione. Per continuare, ricordiamo che favorisce l’obesità, il diabete, l’insorgere o il peggiorare di malattie cardiovascolari, ma teniamo presente i problemi di carie dentali, una stanchezza feroce, un decadimento della pelle e dei tessuti, e cosa peggiore…inibisce i processi di guarigione in caso di infiammazioni.

 

 

Nonostante tutto ciò…cosa ricercate ogni volta che siete giù di tono? Dolce, dolcetto, caramella, cioccolatino, biscottino: zuccheri!

Perché pensate agli zuccheri in realtà non pensate, cercate un’emozione, cercate di costruire quell’immagine che ormai è irrimediabilmente impressa nella vostra mente con il marchio della  convinzione.

E a poco serve la ragione, perché di fatto lo sapete tutti che “bisogna ridurre l’apporto giornaliero di zuccheri” ma non riuscite a sganciarvi dall’aspetto emotivo del meccanismo, ovvero la compensazione di una frustrazione, una mancanza, un malessere indefinito.

Altro falso mito “da domani basta dolci” e pensare di aver risolto il problema.

I dolcetti sono una parte esposta dell’eccessiva assunzione di zuccheri, il problema più grande è che non ci nutriamo in modo attento e consapevole, se pensate che il dolce sia il nemico, è perché non sapete che vedete il cucciolo del nemico, quello vero è invisibile, insospettabile ed entra inesorabilmente a casa vostra e nei vostri piatti senza che ve ne accorgiate.

Avete idea di quanto zucchero raffinato sia presente nei cibi lavorati e a lunga conservazione?

Dai cereali del mattino, apparentemente così salutari, ai piselli in scatola, ai minestroni surgelati, al passato di pomodoro, pane imbustato, cibi pronti panati, surgelati prefritti….

Mangiare consapevolmente vuol dire nutrirsi correttamente, rispettando le proprie necessità,

il proprio corpo, la salute generale, e per nutrirsi bene, occorre staccarsi dall’emotività richiamata da falsi miti del passato.

Per questo, per ritrovare salute e forma fisica, spesso è necessario superare l’atteggiamento emotivo verso alcuni alimenti con l’aiuto di un igienista alimentare.

Come sempre la raccomandazione è togliere gli occhiali del luogo comune ed iniziare a guardare in direzione benessere.

 

 

 

L. Calabrese per Ma Amba Academy e Therapy

 

 

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