Il Coraggio di continuare





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Sono giorni difficili, per molti, per altri son giorni difficilissimi. Anche per i terapeuti, per gli operatori della salute, diventa sempre più difficile. L’equilibrio e l’umore ormai seguono il ritmo delle restrizioni e del dilagante sconforto, del malcontento. Sempre più gravosa e fredda, spiazzante è l’espressione” non ce la faccio più” oppure “questa non è vita” ed ancora “come si fa a rimanere sani in questo inferno”

Siamo incredibili noi esseri umani, scivoliamo negli abissi dello sconforto così facilmente, dimenticando ed oscurando la bellezza delle nostre facoltà, il potere delle nostre parole ed azioni, siamo sempre così pronti a demordere quando si tratta di avere fiducia nella vita, che puntualmente ci dimostra la sua fantasia…

Demandiamo così facilmente il nostro avvenire alla paura, soprattutto quando giustificata da un anno come questo trascorso, all’insegna dell’incertezza, consegnandole le redini delle nostre giornate, mollando la direzioni dei sogni e dei progetti che illuminano la nostra esistenza.

La nostra vita, senza sogni, senza ambizioni, senza desideri ed obiettivi, è una vita buia. Una vita buia è fredda, ed in quel freddo perdiamo i rapporti umani, il calore di un sorriso, la meraviglia di un gesto gentile. Nessuno può scaldare la nostra vita al nostro posto, se non in minima parte, nessuno può sognare al posto nostro, e noi non possiamo per altri. Cosa stiamo facendo per scendere nel buio e nella freddezza? Di cosa stiamo nutrendo le nostre giornate?

Certo la Paura è legittima, fino a quando ci porta alla prudenza, ma se diventa la nostra energia predominante, stiamo spegnendo la nostra vita. E’ assolutamente normale che la forza dopo un anno di resistenza venga meno, consideriamolo fisiologico, ma non ho mai sentito un sogno dire “sono stanco”!

E’ necessario avere compassione di se stessi, il clima di incertezza che abbiamo respirato avrebbe destabilizzato chiunque, ma l’equilibrio lo perde solo chi lo ha! Ma cosa stiamo facendo per recuperare il nostro equilibrio? Difficile agire diversamente lo so, ma la saggezza orientale ci insegna che “se fai quello che hai sempre fatto, otterrai quello che hai sempre ottenuto” e allora per cambiare occorre fare cose nuove, oppure stesse cose ma in modo nuovo.

Allora se negli ultimi giorni, vi siete accorti di aver indossato solo la medaglia della paura, ricordate che le medaglie hanno sempre due facce, l’altra faccia della paura è il coraggio, si ci serve coraggio per tornare a sorridere alla vita in questo momento, serve il coraggio di riconsiderare le nostre forze e le nostre qualità, serve coraggio per guardare al futuro ora.

La domanda che voglio farvi è, la stessa che faccio spesso ai miei assistiti, se tu potessi descrivermi la vita dei tuoi sogni, la vita perfetta, come me la spiegheresti?

Nessuno ha mai risposto di desiderare una vita buia, governata dalla paura, in balia della freddezza,

Tutti si augurano di realizzare l’amore e i propri desideri.

Qui serve coraggio, proprio in un momento come questo occorre diventare eroi di se stessi, avere il coraggio di realizzare il proprio paradiso interiore tornando a coltivare l’amore e i desideri.

Mai in come in questi giorni, trovo seriamente scherzosa, questa chiacchierata fra “diavoli” pervenutami in dono da Gualtiero Valeri (noto scienziato internazionale) da cui estrapolo queste righe che condivido volentieri con voi a scopo riflessivo ed introspettivo.  Da  “Lettere di Berlicche” scritto nel 1941!

“Un giovane diavolo:

Come hai fatto a mandare così tante anime all’inferno?

 

Vecchio Diavolo:

- Con la paura!

 

Il giovane:

- Ottimo lavoro! Di cosa avevano paura? La guerra? Carestia?

 

Il vecchio:

No, di una malattia!

 

Il giovane: Non si sono ammalati? Non stavano morendo? Non c’era una cura?

Il vecchio: Si sono ammalati, sono morti, c’era la cura .

Il giovane: Non capisco…

Il vecchio: Hanno accidentalmente creduto che l’unica cosa che dovevano mantenere a tutti i costi era LA VITA! Non si sono abbracciati, non si sono salutati, si sono allontanati l’uno dall’altro. Hanno rinunciato a tutti i contatti umani e a tutto ciò che era umano! Hanno finito i soldi, hanno perso il loro lavoro ma hanno scelto di temere per la loro vita, anche se non avevano nemmeno il pane. Hanno creduto a tutto quello che hanno sentito, letto i giornali e creduto ciecamente a tutto quello che hanno letto. Hanno rinunciato alla libertà, non hanno mai lasciato casa, non sono andati da nessuna parte. Non hanno visitato parenti e amici. Il mondo si è trasformato in un grande campo di concentramento con prigionieri volontari. Hanno accettato tutto! Solo per sopravvivere ad un altro giorno miserabile…Non hanno vissuto, sono morti tutti i giorni! È stato facile prendere le loro miserabili anime…”

Mai come adesso non dobbiamo permettere alle nostre giornate di essere miserabili giornate,

cosa fare? Abbracciate la vostre debolezze, guardate in faccia il sole, chiamate a voce i vostri cari invece di inviare faccine, decidete di fare una gentilezza inaspettata a chi volete, sforzatevi di sorridere, prendetevi cura del vostro aspetto anche siete chiusi in casa, e soprattutto sognate!

L. Calabrese per Ma Amba Academy & Therapy

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