La bellezza ai tempi del Coronavirus.





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Negli ultimi giorni si sente ripetutamente parlare della fatidica FASE 2 e, a quanto pare, un allentamento delle restrizioni per gli Italiani sembra essere alle porte. Vari prognostici sui rotocalchi nazionali prospettano  i calendari della riapertura delle varie attività e, nella fremente attesa di conferme da Palazzo Chigi, tutti si preparano ad affrontare questo ritorno alla ”normalità”; ma come è cambiato il Mondo dopo questa lunga quarantena? E ,soprattutto, come sarà la convivenza con il nuovo nemico Covid-19? A questi e a molti altri interrogativi sta tentando di rispondere il  variegato mondo dell’Estetica che, tra i vari settori produttivi,  è quello che maggiormente ha risentito degli effetti del lockdown imposto con DPCM del 9 marzo 2020. Lo scenario che si prospetta per estetisti e parrucchieri è estremamente complesso ma  i professionisti  del settore sono pronti ad accettare la sfida: la bellezza è uno dei più profondi bisogni dell’anima umana e bisogna tornare a coltivarla, seppur con qualche stravolgimento.  Vediamo nel dettaglio cosa cambierà. In primis a cambiare saranno le modalità con cui il cliente può usufruire dei servizi; nella nuova normalità che vieterà gli assembramenti di persone, non si potrà più condividere il salone con altre dieci persone in attesa per la piega, o per una manicure. L’unica opzione sarà quindi prenotare con anticipo e organizzare gli appuntamenti online. Un’altra strategia da adottare:  la flessibilità. Per recuperare l’inevitabile rallentamento del flusso di lavoro, si sta vagliando l’ipotesi di dilatare gli orari di apertura. Ogni salone potrebbe riorganizzarsi e ridistribuire il flusso di clienti lungo fasce più ampie della giornata, non sarà dunqueimprobabile fissare un appuntamento per un trattamento beauty anche alle 21,00 di sera o alle 7,00 la mattina.Ma lo stravolgimento maggiore,  insieme ad una riorganizzazione meticolosa degli spazi, riguarderà il cuore di tutti i servizi di bellezza: il contatto con il cliente. Dinnanzi ad un virus che ha sfruttato proprio le relazioni umane per diventare pandemia, sarà difficile garantire, in estetica, la stessa interazione con i clienti. Il contatto diretto, infatti, sarà quasi sempre mediato dall’utilizzo degli ormai famosi dispositivi di protezione individuale. Il già consueto impiego di guanti e mascherine, obbligatorio da sempre per gli operatori del settore, sarà esteso anche al cliente che dovrà indossarli per tutta la durata del trattamento. Vere e proprie barriere fisiche, parafiato e separe’ in plexiglass, rappresenteranno la condicio sine qua non per poter usufruire di servizi onicotecnici come la ricostruzione in gel o l’applicazione dello smalto semipermanente. Altri servizi, come l’epilazione o la pedicure, saranno garantiti solo attraverso un rigido protocollo fondato sull’uso di strumenti monouso e prodotti igienizzanti pre e post trattamento. Ancora da definire l’eventuale possibilità di effettuare trattamenti corpo o massaggi per i quali è inevitabile lo stretto contatto con il cliente.Nessun dubbio, invece, sulle severissime procedure di sanificazione ed igienizzazione di strumenti ed ambienti, in vigore già prima dell’emergenza. Non mancheranno, infine, all’entrata degli istituti di bellezza, colonnine igienizzanti, copriscarpee kimono monouso da distribuire alla clientela. Molti, insomma, gli stravolgimenti ma sempre costante la certezza che la bellezza può essere coltivata sempre, anche ai tempi del Coronavirus!

Mara Petrone

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