MOLFETTA. ANCORA UNA STORIA DI SOTTOMISSIONE CON LA GEISHA BUTTERFLY





FOTO GIUSEPPE CLEMENTE

Ancora un tutto esaurito per il terzo appuntamento della Rassegna Rosso Porpora che questa volta d si è trasferita in Oriente on la storia della Geisha Butterfly.

La vicenda rappresenta l’emblema della vittima della cultura che vede la donna intrattenere con le arti. Sul palcoscenico dell’ Auditorium Regina Pacis sono state raccontate con musica, danza, gesti e parole, tutte le fasi che portano alla creazione di una geisha. Con la lentezza dei suoni e dei movimenti si è entrati nella cultura orientale, completamente diversa da quella occidentale.

Lo spettacolo, ha detto l’assessore Sara Allegretta, che ha fortemente voluto questa rassegna, rappresenta una continuità ideale con i precedenti. Il prossimo appuntamento, ha continuato, svilupperà i temi precedenti attraverso le storie di eroine della lirica vittime di violenza quali: Tosca, Carmen e Norma.

Il vice sindaco ha sottolineato il grande valore di questi spettacoli sia dal punto di vista artistico, sia per i messaggi di cui sono portatori, ognuno in maniera differente, ma altrettanto convincente ed efficace.

In scena la trasformazione di Cio- Cio in Butterfly che presuppone una grande preparazione dal punto di vista fisico, ma anche culturale. La giovane viene così iniziata alla scuola per geishe.

Lo spettacolo, infatti, ha raccontato la storia di Cio-Cio San , prima che diventi Madama Butterfly nell’opera pucciniana, ossia dalla sua prima infanzia fino alla promessa di matrimonio con il tenente della Marina degli Stati Uniti F. B. Pinkerton, utilizzando esclusivamente gesti e situazioni reali della formazione di una Geisha Giapponese.

Di grande impatto oltre la musica, che ha sottolineato i gesti, lenti e cadenzati, anche la parte danzata messa in evidenza da abiti neri che perfettamente comunicavano le atmosfere tristi e oppressive sul palcoscenico.

La storia è nata dall’idea della drammaturga e regista Grazia Coppolecchia che ha firmato un nuovo genere di spettacolo lirico-musicale in cui la musica fascinosa del compositore Luca Cori sottolinea non solo le melodie cantate dai vari personaggi, ma anche l’andamento temporale dei gesti che formano la Geisha, come il lavaggio dei capelli con cera di rose, il trucco, la vestizione, in cui dovrà indossare il suo nuovo abito, il kimono e infine dovrà cambiare il suo nome: si chiamerà Butterfly.

Rispettando le forme e il linguaggio sonoro giapponese l’Ensamble Metamorphosen diretto dal M° Gabriele Giampaoletti, insieme alle voci del soprano Irene Petitto e del baritono Andrea Jin Chen, hanno creato le magiche atmosfere dello spettacolo, insieme alle suggestive danze coreografate da S. Sallustio.

Un lunghissimo e caloroso applauso ha decretato la riuscita della serata; anche attraverso musica, danza e canto si possono lanciare importanti messaggi.

                   Paola Copertino

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