MOLFETTA. PROJECT M: UN PUGNO NELLO STOMACO PER RIFLETTERE





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Può l’ uomo rinunciare all’ arte in tutte le sue forme e abdicare al “Dio” consumismo in una società dove vige la legge dell’ economia e del profitto?

E’ quanto si chiede in maniera veramente efficace, innovativa e dirompente il regista Michele Pinto che, presso la Pinacoteca Cantatore di Ruvo ha presentato in anteprima nazionale il suo ultimo lavoro: “ Progetto M”, la terza webserie targata MORPHEUS EGO e girata in Puglia dagli stessi autori delle due precedenti CHIAMAMI e BISHONNEN.

In una sala gremita, alla presenza del sindaco di Ruvo Pasquale Chieco e dell’ l’assessore alla Cultura Monica Filograno, oltre che di tanti intellettuali, ma anche di tanti amici e curiosi, visto il prestigioso curriculum del regista, la serata ha preso il via con una conversazione sui legami tra filosofia ed antropologia, sulla funzione dell’ arte, con rimandi al mondo della letteratura, della poesia e del cinema.

La trama è stata tratta da un racconto scritto anni fa dall’ attore teatrale Francesco Tammacco intervenuto all’ evento con alcuni degli attori protagonisti del cortometraggio fra cui: Isabella Ragno, Fabrizio Fallacara, Vincenzo Raguseo e Sara Guastamacchia. La modella e produttrice cinese Xin Wang era assente in quanto ha appena avuto un bimbo, ma sul palco sono saliti anche il giovanissimo autore della musica finale, un quattordicenne compositore ruvese, già vincitore di tanti riconoscimenti e la truccatrice che ha emaciato, imbruttito e sfigurato gli attori nel cortometraggio.

Nel video si punta l’ attenzione su una “ cupola” di potere denominata PCR (PRODURRE – CONSUMARE- RICICLARE), imperativi della civiltà moderna dominata da povertà e ingiustizie sociali dilaganti, dove viene annientata la creatività e gli artisti, per la legge del contrappasso, vengono privati della loro arte e del modo di esprimerla.

Di grande impatto emotivo l’interpretazione degli attori che hanno reso perfettamente l’ angoscia e la loro impotenza. Un plauso al regista che ha dato un ritmo veloce, ma angosciante, ha permesso di riflettere anche attraverso ricercatezze tecniche, come l’ interruzione del video fra un personaggio e l’ altro che aumenta ancora di più l’ ansia e la tensione emotiva.

Alla produzione dell’opera hanno partecipato l’associazione di promozione sociale Migrantes liberi, la casa di accoglienza “Santa Maria Goretti” della diocesi di Andria e il gruppo di volontariato Salah, con cui Pinto aveva già realizzato l’anno scorso il cortometraggio Tama kelen sui migranti richiedenti asilo e il regista spera di coinvolgere anche Amnesty Internetional, in quanto si parla anche di negazione dei diritti umani.

L’ animo umano è sempre più forte e, anche in condizione di prigionia, gli artisti cercando di esprimere la loro arte. Non tutto però di questa società è negativo, come ha ribadito il regista, riferendosi al riciclo, bisogna vedere l’ uso che se ne fa.

Tanti i temi su cui riflettere, per esempio i cervelli dei creativi spediti su Marte; molti gli omaggi fatti al grande cinema, alla filosofia, alla poesia e all’ arte.

Un cortometraggio che, come ha detto l’ autore, può piacere o non piacere, ma non lascia certamente indifferenti e, visti i lunghi e scroscianti applausi, più i complimenti a tutto il cast, salito poi sul palco per ricevere il dovuto tributo, ha sicuramente colpito nel segno.

“ Project M” inizierà parteciperà nel corso dell’anno a tutte le più importanti kermesse internazionali del settore. Presto la proiezione del cortometraggio si terrà anche a Molfetta, visto che l’ autore del testo e molti attori sono proprio molfettesi.

Paola Copertino

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