Molfetta,IL CARRO DEI COMICI ESTATE 2018
Interessanti ed affascinanti si presentano gli appuntamenti proposti dal Teatro del Carro per l’estate 2018 che rientrano nel cartellone di EVENTI MOLFETTA.
Si tratta di quattro eventi: IL SOGNO DI GEA (21 GIUGNO), ABULIVIA (22 GIUGNO) che verranno portati in scena nella suggestiva cornice del Musei Civico Archeologico; FURTI DI RAME (26 GIUGNO ) e LA BALLATA DELLA COPPOLA (28 GIUGNO) che vedranno come location il Chiostro di San Domenico.
Tutti gli spettacoli sono patrocinati dalla Regione Puglia al fine di valorizzare i contesti architettonici più belli esistenti nel territorio della Puglia.
I due appuntamenti proposti si legano come tematiche perfettamente al Museo Civico Archeologico che li ospita e sarà questa anche una buona occasione per visitare questo luogo che custodisce tanti preziosi reperti che testimoniano la nostra storia e il legame con le nostre origini.
Ecco qualche informazione in merito alla genesi dello spettacolo raccontata dal suo stesso autore, Francesco Tammacco che è riuscito a cogliere similitudini e parallelismi fra la zona umida di Trinitapoli e il Pulo di Molfetta.
IL secondo appuntamento in programma proposto dal Teatro del Carro mette in primo piano la nostra Madre Terra e il rapporto viscerale che ci lega a lei e ai suoi frutti. Vuole essere quindi un atto di amore verso colei che ci ha generato.
ABULIVIA CANTO DI UN PENSIERO NON POTATO
Spettacolo vincitore del concorso “La corte della formica” Napoli, 2006
Di Francesco Tammacco
Con : Felice Altomare, Francesco Tammacco e Rosa Tarantino
Coreografie e danze ANNA ILARIA DAVVANZO,Musicheoriginali,
Federico Ancona Proiezioni video e montaggio
Michele Pinto (Morpheus ego)
REGIA
FRANCESCO TAMMACCO
AB-ULI-VIA
Canto di un pensiero non potato
Note Di regia
Lo spettacolo “Ab-uli-via” nasce con l’intento di parlare delle condizioni dei giovani del sud.
Attorno ad un ulivo, gira una giostra umana dalle condizioni più varie.
Un canto di un pensiero non potato, che nasce con la testimonianza viva ed accorata di un contadino in età che piange per il vuoto nella terra lasciato da un ulivo spiantato e venduto ad un ricco dottore di Milano.
“e mò è tuttvachend” (ora è tutto vuoto). Il vuoto è l’asse portante dello spettacolo.
I giovani come gli alberi, ancora oggi partono, certo più istruiti del mondo , ma sempre a cavallo di una valigia piena di precarietà ed inadeguatezza delle politiche sociali. Lasciando vuoti incolmabili e difficili da riempire per il significato fallimentare che determinano.
Si parla in modo ironico e divertente del preconcetto per il quale i contadini debbano restare, in una impasse sociale e culturale, fermi nella cultura, nel sapere, nella crescita sociale, “come se alla vanga e alla calura non potesse far eco la cultura”…
“ci hanno fatto innamorare di una cultura di massa senza direzione né autorevolezza,
ci hanno fatto allontanare dai mestieri di sudore perché ritenuti sporchi, cafoni ed inutili”(…).
L’ulivo poi visto come icona sacra con i suoi rimandi alla passione di Cristo, rami che diventano croci, pesi da essudare, calvari esistenziali di cui il Sud in particolare è carico.
(…)”vigilate et orate, ut non intretis in tentationem”…
Ab-Uli-Via è il grido di speranza e di dolore cui è sottoposta la “carne viva” della gente del mezzogiorno.
Il Carro dei Comici di Molfetta lungi dall’idea di politicizzare il luogo dell’arte, avverte l’esigenza, oggi più che mai, di essere anche teatro politico (nel senso nobile ,greco, del termine) e mette a disposizione la sua arte per gli uomini che ne intenderanno favorire del pensiero la diffusione .
Francesco Tammacco
Venerdì 22 Giugno 2018 – Museo Civico Archeologico- Molfetta ore 21.00
REGIA
Francesco Tammacco
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