MORIRE PER 1.500 EURO AL MESE





fonte internet

«Conflitto a fuoco nel beneventano. Ucciso un carabiniere mentre era in corso una rapina. Lascia moglie e figlioletto di otto mesi».

«Sparatoria davanti Palazzo Chigi: feriti due carabinieri, arrestato un uomo .Il fermato ha sparato verso il cordone di sicurezza dei carabinieri: “Come se fossero birilli”. Un brigadiere in prognosi riservata».

Notizie di cronaca come tante altre che passano ogni giorno sui media e sui siti internet. Immediata costernazione, grande disappunto, sentitissimo cordoglio, il tutto frammisto a dichiarazioni di politici che spingono per una immediata linea più dura contro la criminalità. Ma poi, dopo la prima onda emotiva, col trascorrere del tempo, non accade più nulla. Tutti dimenticano. E nel frattempo nuove amnistie, nuovi indulti, rinnovata mano poco ferma contro il crimine.

Solo un vuoto resta certo. Un bimbo di otto mesi che non ricorderà mai il volto di suo padre, caduto nell’adempimento del proprio dovere, ed una moglie che non avrà più accanto il proprio marito e due colleghi feriti davanti Palazzo Chigi da uno squilibrato.

Questo è servire lo Stato, quotidianamente, per poco più di 1.500 euro al mese. Morire per lo Stato per poco più di 1.500 euro al mese. Uno Stato che da anni nega al settore rinnovi contrattuali, che ha bloccato salari e stipendi da anni, che ha cancellato gli straordinari, che taglia in continuazione i fondi ed uomini destinati alla Sicurezza….

Uno Stato che intitola aule parlamentari a chi tira addosso estintori ai Carabinieri.

Un servitore dello Stato

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