OTRANTO, LA SUGGESTIVA SPIAGGIA “BAIA DEI TURCHI”
Selvaggia, sabbiosa e incontaminata, questa è la Baia dei Turchi a Otranto, una spiaggia paradisiaca e, se vogliamo, “caraibica” dalle acque basse e cristalline, una distesa di mare dalle intense sfumature che si perde nel cielo, quasi come l’Infinito di Leopardi, e volge lo sguardo verso il Mar Adriatico.
La baia dei Turchi è situata a pochi chilometri a Nord di Otranto; questo luogo non offre solo bel mare e relax ma ha origini antiche, ricco anche di storia che secoli fa cambiò il volto di Otranto. Nel XV secolo e, precisamente all’alba del 28 Luglio del 1480, Otranto subì l’invasione dei Turchi che approdarono qui con 18000 uomini a bordo di un’imponente flotta, composta da 150 navi, con l’intento di saccheggiarla e conquistarla ed affermare la loro supremazia in Italia. In realtà, il popolo ottomano, capeggiato da Achmet Pascià, sarebbe dovuto approdare a Brindisi, città molto più sviluppata, ma probabilmente, a causa di venti contrari, i Turchi virarono verso la baia idruntina che da allora portò il nome del popolo che vi approdò.
Il condottiero turco, Achmet Pascià, propose ai cittadini una resa, ma Otranto si ritirò nel Castello e decise di resistere sollevando le ire degli invasori; per ben due settimane Otranto si difese e, durante, morirono oltre dodicimila persone fino a quando i Turchi riuscirono ad aprire un varco tra le mura della città conquistandola definitivamente. Durante l’assedio finale, i turchi commisero razzie e indicibili crudeltà e le vie furono inondate da sangue e da corpi martoriati. I Turchi arrivarono alla Cattedrale dove un gruppo di fedeli vi si era barricato, l’esercito buttò giù la porta e senza pietà recisero il capo dell’arcivescovo Stefano Pendinelli ordinando che tutti gli abitanti di Otranto, di sesso maschile e di età superiore a quindici anni, abbracciassero la religione islamica. Le ottocento persone, che non vollero rinnegare la propria fede in Cristo, furono decapitate. Gli ottocento martiri di Otranto divennero i protettori della città insieme a San Francesco da Paola e, a commemorazione dell’evento, è dedicato il santuario di Santa Maria dei Martiri, inoltre, nella Cattedrale della città, sono conservate nelle teche le ossa di una buona parte di questi martiri.
La Baia dei Turchi oogi è un meraviglioso paesaggio naturale facente parte dell’Oasi Protetta di Alimini e che il FAI nel 2007 ha inserito tra i primi cento luoghi da tutelare in Italia; è stata dichiarata, inoltre, sito d’importanza comunitaria ed è facente parte dell’Oasi protetta dei Laghi Almini. Le sue acque marine sono limpide e cristalline e la spiaggia sabbiosa è circondata da una ripida scogliera, che ne permette l’accesso, immersa nella verdeggiante macchia mediterranea.
Ci sono diversi modi per raggiungere la Baia dei Turchi; fino a un certo punto si arriva con i mezzi, mentre l’ultimo tratto va percorso a piedi attraversando una lussureggiante pineta apprezzando i profumi del mirto e del biancospino dove, a volte, la vegetazione è così fitta che la luce del sole penetra a fatica. La spiaggia è prevalentemente libera, perchè per anni si è combattuto contro l’insediamento di stabilimenti balneari che ne avrebbero deturpato il paesaggio, ad oggi ve ne sono solo due.
Tutto questo perchè la Baia dei Turchi è un luogo ricco di storia e di raro fascino che, si spera, possa essere lasciato quasi incontaminato, come ad oggi si presenta, grazie anche al buon senso del turista, perchè la natura si dona agli uomini, offre meraviglie ma sta a noi difenderla e proteggerla.
Si ringrazia per i cenni storici Luigi Mighali
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