Protezione civile, ponte Puglia-Montenegro a Roma con Mennea





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C’è stato anche il prezioso contributo della Puglia e della sua esperienza transfrontaliera di Protezione civile,  al Palazzetto Mattei in Villa Celimontana a Roma, dove si è svolto il convegno su “Il Montenegro e l’avvicinamento a Ue e Nato – Strategie geopolitiche sulle due sponde dell’Adriatico”.

In rappresentanza della Puglia ha partecipato all’incontro il consigliere Ruggiero Mennea, presidente del comitato permanente di Protezione civile regionale. Sono intervenuti il senatore Pierferdinando Casini (presidente della commissione Esteri di Palazzo Madama), il senatore Lorenzo Battista (delegazione parlamentare italiana presso la Nato), il senatore Luis Alberto Orellana (commissione Politiche Ue del Senato), il senatore Aldo Di Biagio (associazione interparlamentare Italia-Montenegro), l’architetto Vincenzo Valenti (istituto per l’Asia e il Mediterraneo) e Andrea Orizio (capo unità per i Paesi dei Balcani, Ince e Iai del ministero degli Affari esteri).

Il consigliere Mennea ha illustrato il progetto Ipa Adriatic “Hazadr” (peraltro diventato oggetto della pubblicazione “Hazadr: a cross-border initiative to protect the Adriatic Coasts from oil spill”, presentata all’ultimo Salone del libro di Torino), che ha visto la sezione regionale di Protezione Civile come capofila di un gruppo di lavoro europeo, composto da altri 12 enti appartenenti all’Italia, Croazia, Slovenia, Albania e, appunto, Montenegro. Obiettivo generale del progetto, durato 36 mesi, è stato la creazione di una rete transfrontaliera per la prevenzione dei rischi e la gestione delle emergenze, con il rafforzamento di una comune capacità di reazione delle popolazioni appartenenti alla Regione Adriatica contro i rischi ambientali e tecnologici derivanti da collisioni, naufragi e rilasci accidentali di petrolio o di materiale tossico in mare. Tutto questo al fine di ridurre il rischio di inquinamento e di contaminazione del Mare Adriatico, una delle zone più a rischio del Mediterraneo.
“L’esperienza che la Protezione civile Puglia ha fatto con altri Paesi, tra cui il Montenegro, ha consentito di confrontarsi per governare il rischio comune”, ha spiegato Mennea. “E’ stato affrontato in particolare il caso dello sversamento di carburanti in mare: il progetto con i Paesi dei Balcani ci ha consentito di discutere su come affrontare insieme la situazione per evitare danni all’ambiente”. Mennea ha spiegato come il sistema di prevenzione del rischio, attraverso un sistema di Protezione civile, sia anche un pre-requisito per un Paese come il Montenegro che ha deciso di aderire alla Ue. “In un Paese che si accinge a creare relazioni con altri Paesi europei il fattore sicurezza è importante”, ha sottolineato. “E lo è anche per attrarre gli investitori che intendano avvicinarsi al Montenegro”. Il presidente del comitato permanente di Protezione civile pugliese ha anche raccontato dell’esperienza di Smart Protezione Civile Puglia, che sta consentendo sviluppare azioni di miglioramento delle attività di prevenzione e gestione delle emergenze nonché di diffondere il concetto di resilienza nelle azioni regionali.

“Questo sistema potrebbe essere esportato in altri Paesi e, in verità, siamo stati già interpellati dall’Albania”, ha rimarcato Mennea. “Ma la cosa più importante – ha proseguito – è, in realtà, il fatto che attraverso la Protezione civile si possono avvicinare le comunità partendo da un obiettivo nobile qual è la difesa dell’ambiente e del territorio. Il nostro obiettivo come Puglia – ha concluso – è quello di identificare questi rapporti per rendere più vicini due popoli, due Paesi”.

L’Ufficio Stampa

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