San Foca (LE),Il passato che sa di mare





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Dove tutto è più blu e spensierati venti di scirocco trionfano sulle onde del mare , i profumi  di una cucina salentina  genuina avvolgono la psiche portandola a passi di danza pizzicata, a permanere  li,  in una San Foca sempre più forte e convinta di ciò che porta dentro, un posto che, memore di un vissuto senza uguali, ospita  gente allegra, fiera di quel che si guadagna, di ciò che auto produce grazie al proprio mare, alla propria terra.

Una San Foca in salita che spavalda affronta i tanti intoppi, meteorici e climatici, gli impatti ambientali di cui la marina ne porta i segni. Un mare autonomo e indipendente,

una San Foca che si auto sostiene e mai fa annoiare si presenta per l’ intero anno al cospetto di una popolazione pronta a cogliere il vero senso del successo, sono le considerazioni di Roberto, un pescatore che da oltre 40 anni ogni giorno dedica il suo tempo, le sue energie nelle acque calde del posto e mai si è annoiato, racconta di quanto sia entusiasmante e gratificante vedere un continuo cambiamento ed in esso la crescita per l’ intera marina,”. …. quiddhru ca nc’ete a mare ni pigghiamu lu giurnu…” cosi spiega il signor Roberto, un attitudine ad ascoltare il loro mare, senza depauperarlo, senza alcuno sforzo ambientale o quant’ altro, “… ci cumanda ete iddhru, lu mare…”  .

 

San Foca il protettore dei marinai e qui di marinai e pescatori ce ne sono tanti ci racconta una dolce signora della zona che insieme al marito curava le piante del suo giardino, racconta di essere sempre alla ricerca del pescato migliore e di quanto sia divertente crescere e cambiare per  migliorare, “…cucino da sempre, per tutti, anche all’ ultimo momento, signorina, quando tieni la materia prima eccellente è na passeggiata…”, cosi mi saluta la signora Maria con la sua simpatia ed il suo dialetto, vanto ed orgoglio salentino, “quai n’ ce lu core…”.

 

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