TRANI, CANTIERI SOCIALI: FINALITA’, FONDI E DESTINATARI





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“Non un semplice sussidio, che l’attuale amministrazione ha evitato di elargire dall’inizio della propria attività, bensì un compenso a fronte di un lavoro, come è giusto che sia”.

Si parla del sostegno al reddito, si parla di Cantieri Sociali, una formula tutta tranese, un esperimento sociale a favore dei cittadini meno abbienti. Centodieci in totale, divisi in due gruppi da cinquantacinque.

Sono tre le cause scatenanti la necessità di attuazione di Cantieri Sociali: da una parte il bisogno, la richiesta, da una parte della città in condizioni difficili, di un supporto, dall’altra la volontà del comune di soccorrere, ma in maniera appropriata. Infine l’esigenza di quest’ultimo di migliorare la città in maniera efficiente ed immediata.

“I lavoratori rientranti nel progetto indosseranno una pettorina distintiva e si occuperanno di piccoli interventi non facenti parte di quelli previsti da Amiu o che necessitano di gare che porterebbero via molto tempo prima dell’assegnazione e dello svolgimento – dichiara il sindaco Amedeo Bottaro – . Abbiamo concretizzato un piano capace di coniugare tutte queste esigenze, investendo risorse importanti del bilancio, in accordo con tutta la maggioranza. Parliamo di 400 000 euro spalmati in due anni, parliamo di un impegno politico importante.

Preme specificare che questa risorsa è aggiuntiva alle attività dei servizi sociali e sottratta, invece, alle eventuali manutenzioni affidate ad esterni”.

Gli assessorati direttamente coinvolti in questo progetto sono quelli competenti alla Ciliento e a Di Lernia.

Alle parole del sindaco, i due assessori aggiungono che Cantieri Sociali è una misura che non ha eguali in zona ed ha come obiettivo la presa in carico dei nuclei familiari, per rispondere ai bisogni delle famiglie o soggetti che vivono ai margini della città.

Ci si occupa, dunque, di situazioni molto complesse, in linea con i principi del progetto regionale inerente al reddito di dignità.

Non si sta parlando di inserimento nel mondo del lavoro in senso stretto, bensì di un patto sociale tra soggetti bisognosi e comune, utile a contrastare le logiche del sussidio e a fare largo a quelle del baratto sociale.

“Abbiamo smontato il vecchio cantiere comunale per dar spazio a questa nuova formula, più concreta e più utile, questa azione sperimentale, prima di tre fasi, che comprendono un quadro della situazione ancora più ampio. Vedete – aggiunge l’assessor Di Lernia -  c’è un dato di cui non si parla quasi mai: l’allontanamento dei minori dalle famiglie. L’obiettivo è quello di far rimanere le famiglie unite e questo attraverso un piano straordinario che passa anche da Cantieri Sociali”.

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