Bari: una marina al molo San Cataldo, una piazza pubblica al Castello Svevo





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Una piazza pubblica, verde e minerale, si configura intorno al Castello Svevo che si riappropria e ricostruisce un fronte mare attivo: la storia della città che si riversa di nuovo sull’acqua. Un’infrastruttura blu e verde, di carattere ciclo-pedonale, corre lungo Corso Vittorio Veneto e al tempo stesso mimetizza, evoca e rivela le banchine del porto commerciale di Marisabella. In prossimità del Varco della Vittoria questo parco lineare invade le zone ex-industriali abbandonate nel tessuto della città, creando uno spazio verde pubblico ideale per un nuovo tipo di residenzialità. Una marina di quartiere viene proposta lungo l’esistente molo S. Cataldo, nel rispetto dei suoi ritmi e dei suoi abitanti, culminante, a ridosso del lungomare, in un nuovo lido a disposizione della comunità e a protezione del molo e delle banchine.

 

È appena terminata questa intensa settimana del workshop ‘Ti Porto a Bari’ voluto dall’AdSP MAM in collaborazione con l’ANCE Bari e BAT e il supporto della Fondazione Dioguardi e di Legambiente Puglia. Una settimana che ha visto giovani professionisti e professioniste, provenienti da tutto il mondo e da diversi atenei italiani e stranieri, confrontarsi con enti, operatori, comitati, cittadinanza sulle tematiche del porto e della sua interazione con la città a partire dalla visione d’insieme fino ad arrivare a tre zone specifiche di interesse che sono San Cataldo, Marisabella e l’area del Castello, differenti per vocazione e funzioni. L’intento è stato quello di lavorare dai margini per arrivare ad una coerenza di visione fra questi due fronti che per anni hanno lavorato in maniera separata, senza un’unità di visione.  Durante il workshop si è cercato di integrare tutti i diversi apporti sia delle varie professionalità che degli attori che agiscono intorno e dentro l’area portuale per avere una visione che fosse realistica e che tenesse conto dei tanti aspetti finora trascurati.

 

È venuta fuori l’esigenza di riconnettersi al mare e di creare delle relazioni più forti fra città e porto, ma nel contempo la necessità di preservare e dare uno spazio vitale alle attività commerciali, turistiche connesse allo sviluppo del porto come motore economico di Bari e del territorio.

I giovani professionisti hanno disegnato delle proposte e suggestioni che sperano di aprire il dialogo e le riflessioni oltre gli schemi e i vari schieramenti che spesso limitano certi ragionamenti. Lo sguardo esterno, in questo caso, può essere un’occasione per crescere e per arrivare a nuove risoluzioni.

 

Abbiamo vissuto giornate pienissime, ricche di fermento e di energia – ha commentato il presidente

dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, Ugo Patroni Griffi – L’incontro e il

confronto, soprattutto se tra giovani professionisti, sono sempre fucina di idee e di visioni

avveniristiche e dinamiche, per questo ringrazio tutti i protagonisti di questa esperienza che,

certamente, lascerà il segno. È stata ideata una nuova visione del porto del futuro,

paesaggisticamente integrata e interconnessa con la città, che si sviluppa partendo da tre

direttrici: San Cataldo, Marisabella e Area Castello”.

 

Abbiamo aperto questi seminari a giovani architetti e ingegneri affinchè potessero dare il loro fresco e innovativo contributo ai professionisti che sono già a lavoro su questo tema. Oggi – ha detto Beppe Fragasso, presidente di ANCE Bari e BAT – abbiamo assistito a delle presentazioni davvero interessanti, abbiamo ricevuto idee e suggestioni molto particolari per superare, con il paesaggio artificiale, la presenza dei traffici dei mezzi pesanti all’interno dello scalo e riaprire ampi spazi nel porto attuale. Sicuramente ci sono delle idee di grande effetto, anche sull’area del Castello, delle quali speriamo si possa tenere conto per un’integrazione paesaggistica ottimale di Bari col suo porto”.

 

 

Tutto ciò è stato possibile grazie all’apertura dell’AdSP MAM che sta mostrando sempre di più

sensibilità verso una visione olistica della città. Il porto ha bisogno della città così come la città del

suo porto e la relazione fra le due realtà deve essere al centro dei futuri ragionamenti di evoluzione

sostenibile e riqualificazione delle aree. E ringraziamo anche L’ANCE Bari Bat che ci ha dato fiducia

e il Comune di Bari che ci ha permesso di integrare la nostra azione ad una riflessione più ampia sul

mondo dell’architettura e dello sviluppo urbano”, ha dichiarato l’Arch. Ing. Maria Cristina Petralla -

Architetto del Paesaggio.

 

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