Foggia, il messaggio del neo Rettore dell’Università





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«Insieme con molti studenti, collaboratori tecnici e amministrativi e
docenti, sono veramente felice per l’elezione, poiché, come tutti sanno, ho sempre messo le mie competenze e la mia passione civile al servizio di
questo Ateneo. Ho atteso questo momento, stavolta scandito dalla
maggioranza delle preferenze che mi sono state accordate, perché credevo e
credo di sapere che cosa serva alla nostra comunità accademica, mettendomi
al suo servizio.
Il futuro che avevo e che ho in mente per l’Università di Foggia contempla
un deciso spostamento del baricentro della sua azione sulle donne e sugli
uomini: minore attenzione alla burocrazia, maggiore attenzione alle storie
che popolano l’Ateneo.
Ricerca di qualità, didattica di qualità, sperimentazione e avanguardia:
l’Unifg deve necessariamente proporsi all’esterno come un avamposto
appetibile ed efficiente; altrimenti si rischia di passare inosservati
nella galassia delle offerte formative e professionali degli altri Atenei
italiani e stranieri.
Dobbiamo “cullare” i nostri ricercatori, mettere loro a disposizione le non
molte risorse di cui disponiamo senza alcun timore, convinti che i nostri
investimenti torneranno in breve tempo al mittente raddoppiati in termini
di conoscenza, “know- how”, affidabilità e, se posso permettermi, in
termini di “coraggio accademico”. Dobbiamo diventare un vero polo di
attrazione, solo così riusciremo a difendere e – se possibile a blindare
definitivamente – la nostra autonomia, che resta il bene più prezioso del
passato su cui far poggiare le fondamenta del futuro, consolidando nel
contempo il nostro Ateneo. Per raggiungere il duplice obiettivo, serve una
forte coesione e un deciso coinvolgimento di tutte le componenti
universitarie nelle scelte strategiche, coesione oggi testimoniata
dall’unità di consensi, che si è coagulata sulla mia candidatura e
ringrazio molto sentitamente chi mi ha votato.
Il richiamo all’unità e alla condivisione diventa oggi essenziale, poiché
il delicatissimo momento economico e sociale è sotto gli occhi di tutti,
così come le ridotte risorse finanziarie a disposizione degli Atenei
italiani sono ormai diventate una certezza più che una congiuntura.
Tra gli aspetti fondamentali della futura azione di governo e su cui
personalmente vigilerò, avverto come un’esigenza imprescindibile il ritorno
dell’Università al dialogo costruttivo col resto della città, con le
istituzioni locali e culturali, con le associazioni di categoria e con le
realtà produttive, con le forze sociali, con gli uomini e con le loro idee,
senza nessuna preclusione: mi spenderò affinché questo Ateneo torni a
rappresentare i sogni e le istanze di tutti, mettendo la nostra conoscenza
al servizio del territorio e non soltanto di alcune parti di esso, come
spesso è accaduto nel recente passato. Solo così, infatti, si potrà offrire
un contributo rilevante alla creazione della nuova classe dirigente e allo
sviluppo socio-economico di un territorio, ancora più bisognoso, qui
piuttosto che altrove, di una fattiva collaborazione dell’Università per
una più equilibrata crescita culturale, economica e sociale».

prof Maurizio Ricci  – neoeletto Rettore dell’Università di Foggia

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