“Io sono fatto così”





WhatsApp Image 2021-07-15 at 09.42.59

Siamo strani noi umani, così lontani dal conoscerci davvero, che abbiamo una idea solo lontana a vaga di cosa siamo davvero. Siamo un universo di emozioni, di sentimenti, un universo di capacità adattative alle circostanze, ai luoghi ed agli eventi…. eppure abbiamo una percezione infantile di noi stessi.

Abbiamo sempre necessità di essere guidati, di seguire qualcosa o qualcuno, abbiamo bisogno di sentirci dire quanto siamo bravi, quanto siamo amabili, abbiamo bisogno di approvazione. E come tutti i bambini quando questi bisogni non trovano riscontro oggettivo, ci indispettiamo, prendiamo la posizione della difensiva e chiudiamo le porte al punto di vista altrui. A tale comportamento cerchiamo una giustificazione:

“io sono fatto così”

Viene detto con il peso di una convinzione mastodontica, come se fosse vero! Ed è incredibile quanto sia difficile uscire da quel punto di chiusura, mentale ed emotiva. Ognuno di noi può manifestarsi in infiniti modi, con infiniti toni, in infinite sfumature caratteriali, possibile che tutto ciò che possiamo essere in ogni istante, ci riduciamo ad una sola identificazione? E sarebbe già bello sapere quale!

Se riuscissimo a sostituire quel “sono fatto così” con l’idea di “sono adatto” il nostro universo interiore fiorirebbe come in primavera. Ognuno di noi porta in sé ogni tipo di caratteristica contrastante, timidezza ed espansività, gelosia e fiducia, tristezza e gioiosità, paura e coraggio, riflessività e slancio e così potremmo andare avanti all’infinito. Ora invece di calarsi nei panni stretti di un attributo, perché non iniziare a pensare che in quanto essere meraviglioso, posso entrare ed uscire in un vestito adeguato alle circostanze?

Così come porto il costume da bagno al mare e il piumino in montagna, rispondendo adeguatamente al luogo e agli stimoli esterni, così indosso la timidezza in un ambiente in cui non mi muovo con padronanza, concedendomi di apprendere, indosso l’espansività nel comunicare ciò che è chiaro e brillante in me, concedendomi di passare informazioni. Non posso non essere geloso delle mie cose se qualcuno le mette a repentaglio, trovo anomalo che si provi fiducia in un tizio che vi ruba il cane! Perfino la tristezza è da considerarsi una condizione adeguata, serve ad esorcizzare ed elaborare il dolore, e mi preoccuperei se per rinnegare la tristezza vedessi una persona felice della morte del suo gatto… Le circostanze, gli eventi, il nostro ambiente cambiano di continuo e repentinamente, ed il nostro compito non è quello di sceglierci un vestito (che sarà adatto ad una occasione, ma in tutte le altre sarà fuori luogo). Il nostro compito è imparare a vestirci adeguatamente con tutte le nostre contraddizioni, allora sì che indossiamo l’emozione giusta, il sentimento giusto per ogni circostanza.

Se ci sono state affibbiate in dotazione così tante facoltà, è perché nel cammino della vita, ci servono tutte! Ogni volta che ci infiliamo in una definizione e rimaniamo intrappolati in essa, blocchiamo la nostra naturalezza, la nostra evoluzione, la nostra crescita… ogni stato interiore è necessario alla nostra crescita personale. Non ci sono stati d’animo giusti e stati d’animo sbagliati, esistono gli stati d’animo! Ognuno di esse può insegnarci qualcosa, ma solo se siamo disposti a guardarli con occhi sereni, privi del giudizio che ci fa sempre offuscare la vista, fuggendo dal nostro io più vero!

Pensate al cielo, a volte è luminoso e a volte è nuvoloso, è sempre il cielo, che si manifesta in modo differente, e non esiste giusto o sbagliato, esiste il cielo. Così occorre imparare ad osservare sé, come un immenso cielo in cui si alternano con perfezione naturale stati diversi, e impariamo a non inseguire e non scacciare nessuno di questi stati, ma cerchiamo di imparare a viverli come l’occasione di essere sé stessi.

 

Lucia Calabrese

Per.  Medicina non Convenzionale

 

Commenti

Commenti


Condividi