Trani,Zhero e La Nena, la tenacia del cambiamento tra parole e musica





zhero e la nena5

“Ci piacerebbe portare la nostra musica nelle scuole”.

Due progetti diversi con la stessa ambizione: non quella di diventare famosi, così, per vana gloria, ma quella di avere la possibilità di portare la propria testimonianza tra i coetanei ed i ragazzi più piccoli, perché no.

Parliamo di Zhero e La Nena, al secolo Ciro e Noemi, due ragazzi, poco più che ventenni legati da una via di fuga comune: la musica.

Ci si chiede da dove, due giovani, possano fuggire, a cosa vogliano fortemente, tanto da riuscirci, reagire e loro ci rispondono: “La nostra musica nasce dalla volontà di reagire ai malesseri che la crudeltà della società attuale ci impone di affrontare. Non scendiamo nel dettaglio, non serve. Ciò che serve è dimostrare ai nostri coetanei o ai più giovani che la vita è un abbraccio di possibilità da cogliere, senza arrendersi davanti alla grettezza ed alla piccolezza di quei muri che sembrano più grandi di noi, tanto da non poterli scavalcare”. Dall’altra parte del muro c’è il sole, un sole caldo che i due giovani ed entusiasti artisti, vincitori del progetto Puglia Sounds, hanno fatto splendere lo scorso sabato sera nella corte del Polo museale di Trani, in casa Fondazione S.E.C.A.

Si sono esibiti, con non poca emozione ed una voce meravigliosa, davanti ad un pubblico variegato ed attento, rapito da quei due “bravi ragazzi” che stanno girando l’Italia in tour insieme e che, grazie ad una partnership stipulata per occasione con la fondazione, hanno potuto riempire il cuore dei presenti.

Ognuno con la propria storia, con il proprio vissuto e le proprie motivazioni, i due ragazzi pugliesi hanno raccontato attraverso parole e musica il loro percorso di crescita, non facile, semplicemente perché fatto di carattere e personalità.

“Molti giovani, anche più di noi, davanti alle difficoltà si arrendono, non riescono a reagire, a trovare o ritrovare un senso per poter capire e dire che la vita, nella sua complessità e con le difficoltà che quotidianamente ci offre, è meravigliosa”.

Come su una giostra, dove, quando si è più piccoli sembra più complesso prendere il fiocco e vincere il giro, così, Zhero e La Nena, si sono seduti sui sediolini della vita e comprendono giorno dopo giorno, la tattica per conquistare il fiocco della felicità, con tenacia ed impegno, cantando, emozionando se stessi e gli altri, perché attraverso gli strumenti più impensabili, in questo caso la musica, si può comunicare il cambiamento, la speranza, la grinta per potercela fare e sentirsi finalmente quell’io che era sepolto sotto il drappo dell’omologazione, della necessità di essere brutalmente social e popolari per potersi sentire qualcuno.

Una serata da incorniciare, una vera e propria sorpresa quella vissuta lo scorso sabato in un museo che si fa sempre più open, sempre più centro, piazza, luogo di confronto e di incantevole bellezza nella dimensione dell’incontro.

Commenti

Commenti


Condividi