UNA DURA LOTTA CONTRO IL NEMICO INVISIBILE





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Quando si incontra un amico che ha lottato e continua a lottare contro un nemico invisibile e aggressivo quale il cancro non ci sono parole che, chi è difronte, possa dire. Una forma di rispetto per ciò che non sai e non puoi immaginare. Ma Sandro aveva voglia di raccontare; così in riva al mare inizia a percorrere con le parole e lo sguardo la sua storia scandita da qualche intensa interruzione silenziosa.
La cicatrice sul corpo rappresenta quasi quel simbolo di vittoria su quel nemico interno, forte ma sconfitto. E quando si è ripresentato ancora, vile e irruento lo ha abbattuto nuovamente.
Parla delle sue giornate in ospedale e di chi ha incontrato; bambini, ragazzi chiamati allo stessa lotta. Con i genitori fermi oltre i vetri ondulati di un reparto sempre meno anonimo che percorrono come vicoli tetri di una città prima sconosciuta da cui vorrebbero scappare, dove i camici bianchi nascondono speranze e dolori non consumati.
Sandro, nella sua esposizione delicata e mai rotta dalla paura, si sofferma sugli sguardi dei ragazzi e dei loro genitori, al loro tormento che deve mischiarsi con la quotidianità. Con lacrime ingoiate, notti senza tempo e sorrisi per non deludere e imprimere carica da parte dei parenti che a fine giornata poggiano la testa sugli stessi pensieri, quando sono soli e parlano con quel nemico chiedendosi perché e implorando una tregua perché domani l’alba annuncerà un nuovo giorno di sfida. Un percorso con passi dolenti ma forti, con il timore che quella forza debba cedere il passo all’imponderabile, alla rassegnazione.
Gli esami medici ogni tre mesi, dice, poi ogni sei mesi, poi ogni anno e poi ancora ogni due anni, se quel mostro non avrà più forza. Le sue labbra scandiscono quella frase accompagnate dalla mimica delle mani che tendono ad allontanare, affinché quel tempo tra gli esami scorra veloce e cacci tutto oltre un muro; affinché poi il tempo torni ad essere solo il tempo, senza altra definizione.
Si cruccia un po’ per aver, suo malgrado, portato la sua donna e i suoi figli a condividere quel percorso, dove la strada non è sempre libera, ma dove la sua caparbietà hanno fatto parte della terapia ed hanno vinto.
Lo sguardo verso il mare e il cielo terso quello di Sandro che con un pugno fermo sulla sdraio rimprovera quel macabro intento a deturpare la natura, a inquinare ciò che di più prezioso ci sia attorno. Dobbiamo contrastarlo, impedirlo, come atto di coscienza e di amore afferma con precisione, senza esitare.
Ha uno scudo potente Sandro, la sua determinazione, la voglia di combattere; un esempio. Il nemico è abbattuto.

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