TRANI, TUTTI AL MARE…DI SPORCIZIA





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Siamo a giugno, la stagione balneare sta facendo il suo ingresso in scena, ma la solita inciviltà che contraddistingue gli stolti l’ha preceduta.

Così, come di consueto, la litoranea, in particolar modo quella inerente alla zona del Monastero di Colonna, diventa una discarica a cielo aperto dove, se si è fortunati, si riesce a stendere un telo sugli scogli maleodoranti di urine e feci, di sputi ed avanzi di cibo, tra mozziconi, bottiglie e cartacce.

Ebbene sì, buona pratica del moralista, soggetto in voga negli ultimi tempi, è quella di andare scovando le pagliuzze negli occhi degli altri senza badare alle pesanti travi che trafiggono il proprio.

Questo increscioso scenario che ha suscitato sdegno, per usare un eufemismo, nei confronti di alcuni bagnanti, è ancora il proemio di un’opera che ognuno, con la propria coscienza, scriverà fino a settembre.

Qualche giorno fa, sono stati segnalati anche ragazzi che, verificato il mancato funzionamento di una cassa portatile per la musica, hanno deciso di lanciarla in mare, chissà, forse per creare un cimitero sottomarino ed allettare gli amanti dell’esplorazione subacquea.

Ma è solo un esempio, seguito da mamme che, con prontezza e immotivata allegria, prendono tra le braccia i propri bambini per farli defecare o urinare e così, durante la pratica, ridono, quasi compiaciute, tanto, basta coprire con un fazzolettino di carta, tanto “che fa, è solo un bambino”.

Poi arriva l’ora del pranzo e, perché no, lattine, cartacce, bottiglie, anche loro per la prova costume lì, su quelle pietre dove, gli stessi incivili che hanno sporcato il giorno prima torneranno il giorno dopo e, guarda un po’, si lamenteranno della puzza, della sporcizia, del degrado.

Abbiamo parlato di quanto accade in centro, sul porto nello specifico, ci troviamo in una pericolissima situazione che quella dei roghi che in questi giorni ci stanno preoccupando e non poco. Ma mentre ci scandalizziamo, ci facciamo sfuggire una bottiglia, una carta, un momento per ammirare il mare non appena ci scappa da urinare, comunque, puntualmente,  pronti a lamentarci che magari la colpa è solo degli stranieri, ma mai, mai di noi, italianissimi e moralissimi cittadini “per bene”.

E se è vero che non ci sono bidoni della spazzatura sulle spiagge, un sacchetto da portare con sé peserebbe molto meno di un gesto così squallido quale l’atto di rendere casa propria, la propria città, un posto squallido.

Le foto che compongono la galleria sono state concesse da un cittadino.

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