Pet-Therapy: il silenzio che diviene voce-miracolo del cuore





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Quando l’umanità  si attiva per convertire  il suo progetto evolutivo in azione, pare sia sospinta dalla necessità di generare un circuito tradotto, principalmente, in una rete di servizi di massa, fruibili dai più, che aumenti il grado di soddisfazione generale, in un’ottica di sano coinvolgimento positivo. Tralasciando il “come” e “se” tali servizi siano, poi, davvero implementati nella maniera corretta, ci troviamo, comunque, di fronte ad un’inviolabile certezza: non siamo tutti uguali. In realtà, questa verità sembra trovare esiguo feedback, in taluni casi nullo, in chi ravvisa la propria presenza nella fetta più vasta del diagramma di flusso del tessuto sociale. Il processo comunicativo è una pratica complessa poiché presuppone un emittente, un ricevente e, infine, una rielaborazione del messaggio (schema di Jakobson: fonte →codifica →canale →decodifica →destinazione). Spesso, tale processo si infittisce con rami che rendono la decodifica del messaggio un’opera ardua, quasi impossibile. Immaginiamo quanto compromessa possa risultare l’acquisizione dell’abilità comunicativa da parte di bambini con difficoltà motorie e cognitive ai quali è preclusa la possibilità di dar voce ai pensieri più profondi, portatori di viva identità.  Un giorno, però, accade che un gruppo di quattro donne intelligenti, competenti e fortemente motivate, si attivi per rendere possibile ciò che fino a quel momento sembrava impossibile. Patrizia Castellano, Cecilia Scaringella, Patrizia Di Lernia e Anna Maria De Tullio, dottoresse operatrici certificate di Pet-Therapy , hanno “sguinzagliato” i loro amici pelosi speciali dando vita all’Equipe di Pet-Therapy di Città dell’Infanzia.  I due incredibili “dottori” a quattro zampe sono Baby Girl e Kallì, Golden Retriver dall’animo nobile. Il loro compito? Ripristinare proprio quel canale comunicativo danneggiato restituendo, non solo la piena soddisfazione di una circolarità espressiva, ma anche un tripudio di emozioni che colorano di bellezza e straordinarietà un momento importante per tutta la famiglia.

“Alle sedute di Terapia Assistita dagli Animali” – racconta Cecilia Scaringella –   “partecipano bambini con sviluppo tipico e bambini con paralisi cerebrale infantile,  con gravi  difficoltà di  comunicazione. Tutti sperimentano un approccio con il cane fatto di  contatto  fisico e attenzione alle percezioni che questa esperienza  comporta.  Possono,  anche,  verbalizzare tali  emozioni grazie all’utilizzo di strategie di comunicazione aumentativa alternativa. Tutti  partecipano attivamente alle attività guidate dalle operatrici. Si  tratta di attività di relazione che  hanno, a seconda degli obiettivi definiti, effetti capaci di  migliorare l’autostima,  che apportano nuove competenze  comunicative, di socializzazione,  collaborazione e che suscitano la curiosità  e la conoscenza  dell’altro.”

Siamo di fronte ad un’esperienza che genera una rinascita fatta di una scoperta reciproca dell’ “altro” come essere unico portatore di messaggio e verità.

“Crescere con un pet , imparare a prendersene cura, condividendo la quotidianità, significa  raggiungere sin da piccoli un importante traguardo di vita.” – precisa Patrizia Di Lernia -  “La curiosità nella scoperta dell’altro è il primo passo per costruire una relazione. Il rispetto dell’alterità animale, consente di aprirsi a nuove conoscenze, utili anche nel contesto societario. Concludo con un desiderio, quello di continuare a diffondere questa terapia-dolce, che ha donato tanti sorrisi ed autodeterminazione a tanti bambini , adolescenti ed anziani. Le relazioni non hanno età.” 

“Il lavoro di Pet-Therapy”  – continua Patrizia Castellano –  “coinvolge  persone e animali domestici in modo particolare il cane. Trattasi di un metodo globale in cui, attraverso attività ludico- pedagogiche e con l’ausilio degli animali, il paziente viene stimolato a livello motorio, psichico ed emotivo- relazionale, assumendo il ruolo di protagonista e partecipando attivamente al processo riabilitativo. Quindi, una terapia in grado di migliorare la qualità della vita ed entrare nel mondo speciale dei nostri “Amici Speciali” regalando un sorriso e rendendo gli incontri un’esperienza piacevole. Naturalmente, il tutto richiede, principalmente, il rispetto dell’alterità animale, in quanto ” SOGGETTO”  e cooterapeuta, partner di relazione, oltre alle necessarie competenze e serietà del professionista. Nulla è dettato dall’improvvisazione. Ringrazio Città dell’Infanzia per aver dato onore, gloria e merito alla nostra amica Baby  Girl, che da 5 anni coopera con estrema pazienza e dolcezza, donando coccole, amicizia, affetto, in cambio di  un sorriso, una carezza e un biscottino, accompagnandomi oltre che nella vita quotidiana, al lavoro, in tutti i corsi,  aggiornamenti,  stage, seminari.”

Alice: È impossibile…
Cappellaio Matto: Solo se pensi che lo sia. (Alice in Wonderland)

 

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