PRIMO SOCCORSO NELLA SCUOLA
La vigente legislazione nazionale impone che in ogni luogo di lavoro ci sia del personale, opportunamente formato, in grado di praticare, all’occorrenza, il primo soccorso.
Spesso questo preliminare e fondamentale intervento, se correttamente attuato, caratterizza il buon esito se non la sopravvivenza del soggetto infortunato. Il Primo Soccorso non va però confuso con il “pronto soccorso”.
PRONTO SOCCORSO consiste in una serie di attività complesse la cui attuazione è consentita, per legge, unicamente al personale sanitario.
PRIMO SOCCORSO: “quell’insieme di interventi, azioni e manovre eseguite da qualunque cittadino che si trovi ad affrontare un’emergenza sanitaria, in attesa dell’intervento di personale specializzato” .
Deve essere attuato da qualsiasi persona che, in caso di omissione, è perseguibile penalmente. Soccorrere non vuol dire effettuare prestazioni terapeutiche particolari o compiere manovre complesse, ma significa anche solo attivare il 118 e non abbandonare la vittima fino all’arrivo del personale qualificato.
Soccorritore è colui che svolge questo ruolo come attività di servizio (CRI,Organi assistenza e controllo etc), in qualità di “soccorritore volontario” , od anche il comune cittadino.
Il D.Lgs. 81/2008 , Testo Unico Sicurezza sul Lavoro, oltre che la previgente normativa (Decreto Ministeriale 388/2003) impongono al Datore di Lavoro la designazione dei lavoratori incaricati dell’attuazione del Primo soccorso e la specifica formazione degli stessi. I compiti dell’addetto al primo soccorso sono numerosi, ma tutti perfettamente realizzabili senza particolari competenze di natura professionale.
Durata dei corsi, contenuti e quant’altro, sono commisurati alle dimensioni specifiche della singola azienda.
Una realtà del tutto “particolare” è quella delle scuole e delle scuole dell’infanzia in particolare. In questi ambiti le possibili vittime, sono spesso scolari od addirittura bambini in età prescolare e le situazioni di pericolo che possono determinarsi in tali contesti, sono diverse.
In Italia le scuole dell’obbligo, comprese quelle dell’infanzia, ammontano complessivamente a 49.990 (dati ISTAT 2011) con una popolazione scolastica, tra i 3 ed i 13 anni, così suddivisa : alunni delle scuole dell’infanzia 26,7%, alunni delle scuole primarie 45,6%, studenti delle scuole secondarie 27,2% (Fonte : INAIL).
Agli addetti al Primo soccorso operanti negli istituti scolastici, l’INAIL – Sovrintendenza Sanitaria Centrale – ha recentemente dedicato una specifica pubblicazione.
Gli Autori hanno evidenziato le situazioni potenzialmente pericolose cui gli allievi degli istituti scolastici possono essere esposti: malori ed infortuni (distorsioni, traumi, ferite, svenimenti, soffocamenti, conseguenze di eventi naturali (terremoti, alluvioni etc) oltre che accadimenti conseguenti a disattenzioni : es. incendio, guasti ad impianti ed apparecchiature etc. . Soprattutto la pubblicazione di cui trattasi ha indicato in modo chiaro ed esaustivo ciò che “si deve ” e “non si deve fare”; le valutazioni da compiere preliminarmente (valutazione del respiro, dello stato di coscienza, reattività agli stimoli etc); i rischi cui il soccorritore potrebbe essere esposto a seguito di infortunio /malore di uno scolaro etc.
Un capitolo a se è dedicato al possibile contatto/ingestione di piante – evenienza frequente soprattutto nei bambini in tenera età. Le piante con le loro forme e colori, spesso accattivanti, richiamano l’attenzione dei bambini che attratti, finiscono per toccarle e qualche volta per ingerirne piccole parti. Purtroppo però alcune di esse, abbastanza diffuse anche negli ambienti domestici, risultano essere “pericolose”.
Si pensi alla “Stella di Natale”che emana un lattice fortemente irritante od alla Dieffenbachia la cui linfa,irritante, provoca la paralisi dei muscoli della bocca per finire poi ad alcune specie vegetali che se ingerite, possono provocare danni di salute seri e permanenti ed in alcuni casi essere addirittura letali.
Una dettagliata iconografia, illustra le specie di piante “a rischio” ed i comportamenti da assumere in caso di contatto od ingestione.
E’ auspicabile che la cultura della sicurezza possa diffondersi e radicarsi profondamente a tutti i livelli e, specificatamente in campo scolastico, coinvolga tutti gli attori della vita della scuola! Sarebbe opportuno che la materia “sicurezza” divenisse addirittura materia di insegnamento sin dalle scuole primarie.
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