Roma,La Libertà riappropriata oltre il grigiore…….
Nei giorni scorsi alla presenza del Prof. Tullio De Mauro, famoso linguista italiano, ha avuto luogo nella sala della Protomoteca del Campidoglio in Roma, la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Concorso Nazionale “Salva la tua lingua locale”, indetto dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia , Presidente Claudio Nardocci in collaborazione con : l’ONG Ecole Instrument de Paix Italia (EIP) sezione Scuola , Presidente Anna Paola Tantucci, – il Centro di documentazione per la poesia dialettale “Vincenzo Scarpellino” – il Centro Internazionale Eugenio Montale , Coordinamento Segreteria Premio di Gabriele Desiderio.
I vincitori del premio, della SEZIONE A – Poesia Edita , SEZIONE B – Prosa Edita, SEZIONE C – Poesia Inedita.SEZIONE D – Prosa Inedita.– sono stati i protagonisti assoluti della cerimonia, scelti dalla Giuria del concorso, presieduta dal Prof. Pietro Gibellini, dell’Università Cà Foscari di Venezia, dal Presidente onorario Prof. Tullio De Mauro,e da Ugo Vignuzzi; Franco Loi; Vincenzo Luciani; Toni Cosenza; Angelo Lazzari; Luigi Manzi; Cosma Siani.
Per le sezioni della Prosa e della Poesia (edita ed inedita) ,il concorso letterario in questione è stato patrocinato dal Senato della Repubblica, dall’Unesco e dal Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo.
Un’iniziativa che ha dato la possibilità di conoscere la bellezza delle lingue locali , del dialetto e delle tradizioni tramandate nel corso dei secoli ; per il prof. Tullio De Mauro “ il dialetto e le lingue locali, dopo la necessaria campagna di apprendimento della lingua italiana, sono tornate ad occupare il posto che meritano nel patrimonio culturale immateriale del nostro Paese “ .
Per la sezione Prosa edita, la Prof.ssa Adele Terzano, esperta delle tradizioni del dialetto guglionesano e vincitrice del concorso “ Rassegna Teatrale Bojanom è stata premiata quale finalista con la commedia in due atti “ U Spusalezi “.
La produzione di poesie e prosa , musiche e audio video a cura degli studenti di scuole di ogni ordine e grado al concorso “ Salva la tua lingua locale ha dato modo di valorizzare la poesia, quale strumento didattico per orientare l’educazione dei giovani all’amore verso le tradizioni, al rispetto delle diversità culturali con la trasmissione dei dialetti.
Infatti la Giuria della sezione Scuola – Premio Nazionale “Salva la tua lingua locale” composta dalla Prof.ssa Anna Paola Tantucci , Prof.ssa Adele Terzano, Catia Fierli e Luigi Matteo, ha decretato quali vincitori per la sezione poesia gli studenti reclusi della Casa Circondariale di Larino assegnando il primo, il secondo e terzo premio ex aequo con 5 menzioni d’onore .
Con l’insindacabile giudizio di merito sull’alto livello dei testi, la Presidente Anna Paola Tantucci ha espresso parole di elogio verso le poesie di grande significato umano e poetico , caratterizzate da sentimenti di solitudine, di amore per i propri cari e la propria terra lontana .
Un grazie alla Direttrice Dott.ssa Rosa la Ginestra della Casa Circondariale di Larino che ha voluto implementare i laboratori di poesia creativa , di teatro , di laboratorio restauri inseriti in un percorso scolastico – educativo di integrazione all’interno della comunità dei reclusi , guidati spiritualmente da Don Marco Colonna.
Insegnando nella sezione scuola della casa Circondariale di Larino ho seguito personalmente la creazione dei loro testi poetici, soffermandomi sull’intensità e profondità dei loro sentimenti , sulla loro forza interiore di adattamento oltre il grigiore di una condizione di uomini privati della libertà…..” .
“ Comunicare …emozionarsi….. riappropriarsi della libertà di espressione , delle proprie emozioni, degli intensi legami con i propri cari e con la propria Terra d’origine sono i sentimenti silenziosi segreti cesellati nei loro versi poetici.
Le loro poesie sono autobiografiche e destano l’impressione al lettore di essere l’unico privilegiato a leggere il diario segreto nel quale cogliere le sfumature poetiche di desideri inespressi, mai esauditi, di legami intensi, e trovare racchiusa l’intima essenza delle loro vite, delle loro scelte, dei loro errori .
Vorrei associare le loro anime a quelle delle farfalle alle cui ali è legato un peso, portano con sé “il dramma di uomini , nati liberi, privi di libertà e vivono rincorrendo la loro ombra persa , i loro sogni infranti in una società civile che tende ad emarginarli .
La forza e la speranza di ritornare a sorridere , riprendendo un percorso diverso da quello che alle volte è stato loro imposto dal contesto sociale, senza più vivere nel ricordo è il segreto per superare sè stessi nella condizione sociale di uomini ombra .
Uomini , che hanno perso il sapore dell’intensità della vita, a cui sono legati solo al filo del ricordo di emozioni passate, alle intimità perdute , rincorse tra speranze e ricordi passati.
La bellezza dei contenuti delle loro esperienze di vita è travolgente e dopo aver letto le loro poesie si ha l’impressione di cogliere con mano i loro cuori e le loro vite.
Vorrei poter riportare le parole di ringraziamento del gruppo dei poeti della casa circondariale di larino con il desiderio che il loro messaggio giunga al di fuori di questo contesto perché è importante che la società civile presti attenzione e non resti indifferente alla loro realtà.
Una realtà diversa dalla solita routine , espressione di sensazioni, di esperienze di vite vissute , di sogni e di speranze infrante , che esprime una profonda interiorità .
“ Abbiamo dato una voce ai nostri cuori , alle nostre profonde emozioni che parlano di noi nella speranza di aver fatto udire in modo poetico il canto silenzioso delle nostre anime fatte di mille colori . Ringraziamo la Giuria ed il Presidente che hanno colto le diverse sfumature nelle nostre poesie , dandoci la possibilità di esternare i nostri sentimenti e le nostre esperienze di vita “.
Mi piace riportare la citazione di un verso di Giovanni Pascoli “ il poeta è colui che scrive quelle parole che tutti hanno sulla bocca ma nessuno sa pronunciare , e noi, questo abbiamo fatto “.
Angela Tarulli
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