Elucubrazioni sonore per attivare il buonumore. Ultra Radio: la “voce” della musica.
La protagonista di questa storia è la musica. Incipit, elaborazione ed epilogo di una storia quotidiana raccontata seguendo un vortice impetuoso che, attraverso dissimili protagonisti, ognuno con un identikit ben definito, cerca di traghettare inenarrabili risposte sonore. Energia vitale, guizzi di fantasia, disarmante semplicità accompagnano gli ascoltatori di Ultra Radio che, con un clic o un semplice touch, si ritrovano catapultati in una nuova dimora. La sensazione immediata è quella di un focolare domestico dove uno o più amici si incontrano per raccontarsi e scambiarsi pezzi della propria esistenza in uno stato di reciproca grazia temporanea, una pausa in mezzo all’intenso, eccessivo rumore del mondo. Più di venti appuntamenti settimanali, fortemente tematici e targetizzati, intrisi di pentagrammi multicolor, caos martellante, rievocazioni storiche, sussulti tra meteore, approfondimenti, curiosità, news e dirette outhouse, pronti a condurre sull’isola delle sirene il buon Ulisse –ascoltatore, in questo caso, trasportato e soverchiato dal profumo inebriante di un incantesimo senza tempo. Personalmente, ormai, lavoro costantemente in compagnia di queste voci goliardiche e, ammetto, compiere il proprio dovere in loro compagnia è godere dei benefici di una pillola del buonumore. Tutto s’intinge di maggior valore se si pensa che un gruppo di “cervelli” abbia deciso, con forza e coraggio, di settare una nuova macchina della comunicazione nel proprio territorio, la città di Barletta, lasciandosi guidare dalla ferma convinzione che colorare la propria “casa” sia il dovere di chi crede nello sviluppo e nell’utilizzo delle potenzialità in essa insite. Fuga? No, grazie. La musica unisce, la musica salva, la musica è vita …e se questa musa ispiratrice permette a Città dell’Infanzia di #colorareilloromondo, allora avremo vinto due volte. E con Giuseppe Patella, uno dei protagonisti di questa storia, noi, nuove note su un pentagramma ancora da scrivere, #diamovoceallamusica.
Giuseppe, al termine del nostro primo incontro, hai asserito: “a prescindere dal numero degli ascolti, penso che il progetto “Città dell’Infanzia” sia meraviglioso. Quindi, partiamo subito con questa collaborazione”. Cosa ti ha fatto propendere per questo sì così istintivo?
- Io sono genitore e, con le mie mani, ho constatato che è, davvero, il “mestiere” più difficile al mondo e credo anche che Città dell’Infanzia sia una stupenda realtà, oltre che un progetto esclusivo. Una realtà informativo-scientifica alla portata di tutti, una realtà nobile che ci aiuta nelle difficoltà quotidiane, nell’educazione e nell’approccio che abbiamo con le problematiche infantili e adolescenziali. Portarla, poi, davanti ai microfoni di Ultra Radio mi riempiva d’orgoglio. -
UltraRadio è un’autentica famiglia, formata da persone con voglia di vivere e progettare. Quale input vi ha spinto a implementare una nuova realtà radiofonica in un territorio, diciamo, non molto amico delle idee innovative?
- Forse la pazzia! Un po’ folli lo siamo ma, soprattutto, l’amore per la musica, per alcuni, e l’amore per la radio, per altri. E’ un progetto che nasce da lontano grazie, appunto, all’amore per la musica del nostro Dj/Direttore, nonché fondatore, Bart Zagaria, con il quale abbiamo deciso di intraprendere questa strada non priva di ostacoli. Il progetto, poi, ha preso ancor più corpo grazie all’attiva, vitale ed essenziale collaborazione dei nostri Art Director, Nicolas Capasso, Vittorio Daddato e dagli altri componenti del Direttivo come la nostra organizzatrice del palinsesto, Francesca Pedico, e dal rappresentante degli Speaker, Luca Baldini, che dedicano il loro tempo quasi h24 al “progetto” Ultra Radio. Tutti insieme abbiamo formato un gruppo coeso al quale, poi, si sono aggiunti tutti gli altri speaker con i quali abbiamo impostato sempre un discorso: tutti per uno, uno per tutti! Nessuno resta indietro e ci si aiuta e confronta per crescere all’unisono. Questo dà molto l’impressione di una famiglia e, in effetti lo è, sia quando ci si confronta aspramente, sia quando c’è da festeggiare o stare insieme all’insegna dell’allegria. -
Sono diventata parte della vostra squadra l’anno scorso e, ammetto, di aver avuto la sensazione di sentirmi “a casa”. Ho percepito energia positiva e un sano principio di “condivisione”. Secondo te, qual è il segreto di una squadra che lavora in sinergia?
- Credo di aver risposto in parte a questa domanda con le prime due risposte. Dando, appunto, la sensazione, a tutti, di essere una famiglia nella quale, se siamo uniti, siamo più forti! Avere come obiettivo qualcosa di più grande, l’inseguimento di un sogno. Inculcare nella testa di tutti (se mai ce ne fosse bisogno) che l’impegno che hanno profuso, fino a questo momento, è un investimento su loro stessi. La cultura del lavoro senza sentirsi mai arrivati e mai appagati di quel che si è fatto, anzi, operiamo sempre con autocritica, proprio per migliorare e dare il meglio. -
Una delle carte vincenti di Ultra Radio, è la varietà delle programmazioni proposte. In altre parole, si cerca di offrire musica e informazione a largo spettro seguendo la sana accettazione della poliedricità dell’utenza e, pertanto, la necessità di rispondere, nel modo più ampio possibile, a richieste diversificate. Ritengo sia un’operatività in controtendenza con il modus comune ove vige la legge “dell’orticello” da coltivare nell’individualismo assoluto con il comune denominatore del “patteggiamento”. Cosa è per te Ultra Radio e come cerchi di infondere la tua idea nella straordinaria famiglia che ti circonda?
- Quando ho iniziato il cammino con Bart ho avuto sempre l’idea di fare radio in modo non commerciale. Avevo in testa una radio che fosse fatta di contenuti musicali alternati da spazi informativi. Infatti, il nostro motto è “Diamo voce alla musica”. Senza ispirarci a nessuno, senza avere dei modelli ben definiti, quello che volevamo era solo essere noi stessi, volevamo e vogliamo essere Ultra Radio, un’identità tutta nostra insomma. La cosa più bella è che tutti i ragazzi hanno condiviso, da subito, l’idea. Questa è stata la vittoria più grande. Infatti, abbiamo una grande varietà di programmi come: Your Noise di Luca Baldini; Sfumettando di Giuseppe Bitetto ed Enrico; Ultra Caos con Miche Dell’Aquila, Tiziana Straniero, Daniele Devino; Lifesound con il sottoscritto; Made in Italy con Luca Matera; Ilarità con Ilaria Giannella; Squark con Mariella Lanciano; Di Notte Leoni con Simona Pedico e Giuseppe Filannino; Playing the History con Francesca Pedico; 7 Note con Michele Aniello; La freccia del Rock con Giuseppe Laboragine, Tales From con Nicolas Capasso; Joe Chart con Giuseppe Pedico; Chicago culture Club con Marco Borraccino; Scemo Blues Scemo con Antonio Quarto e Vito Valente; Gusfrabà con Nicolas Capasso e Vittorio Daddato; Blackout con Daniele Devino; Queen of the Week con Michele Pio Antolini; non voglio dimenticare Filippo Papeo, Giuseppe Dipalma, Francesco Porcelluzzi i registi della radio e poi abbiamo delle finestre informative come La Disfida Sportiva con Giorgio Marino e Andrea Gentile e #Coloriamoilloromondo OnAir di Città dell’Infanzia condotta da Anna Maria Dellaquila, Ilaria Giannella supportate da una certa Serena Gisotti, che credo tu conosca… Per me Ultra Radio non è solo passione per la Radio, è anche un modo per mettermi in gioco e realizzare un sogno che ho sempre cullato, del quale non voglio ancora parlare, e devo ammettere che, grazie al lavoro di questi splendidi ragazzi, ci sono le condizioni per realizzarlo. -
Durante i nostri incontri, ci siamo confrontati su tante idee e progetti. Ho riconosciuto in te un paziente interlocutore che, con altrettanta precisione, cercava di offrirmi soluzioni e/o proposte. Come vedi, nel prossimo futuro, la collaborazione con “Città dell’Infanzia”? Pensi che, insieme, saremo in grado di abbattere le “mura di Gerico” di disinteresse e determinare un tangibile cambiamento nella comunicazione e susseguente presa di coscienza?
- Sì, è vero, sono un vulcano di idee e progetti. Infatti, mi sono piacevolmente scontrato con una persona che, su questo piano, mi ragala “pane per i miei denti”. Le mie idee e progetti, che passano tutti dal Direttivo, sono sempre studiati con la massima attenzione. Dico sempre che il primo step di un progetto è avere un piano D perché A, B e C, spesso, non sono sufficienti. La stagione prossima 2016/2017 è la stagione nella quale svilupperemo il progetto dell’informazione all’interno del nostro palinsesto, e continuare ad avere una realtà come Città dell’Infanzia ci farebbe molto piacere, sempre per offrire un’informazione ampia che abbracci quanti più argomenti. -
Un ringraziamento speciale sento di doverlo fare all’energica AnnaMaria Dellaquila che ha permesso, con la sua preziosa intercessione, di regalare al progetto “Città dell’Infanzia” un’ulteriore finestra sul mondo…Passalaparola.net e Cittadellinfanzia.it continuano a saltellare sui pentagrammi della vita, ancora insieme.
Commenti
Condividi