ALTAMURA, LA NOTTE DEI POETI E IL PANE DI CASA MIA





notte

Torna l’appuntamento che celebra e premia la poesia made in Altamura, un simposio di versi ed emozioni, accompagnati dalla timida personalità dei protagonisti che esternano la loro umile passione. La notte dei Poeti che nelle scorse edizioni ha decretato la nascita di poeti emergenti, attori e scrittori. Quest’anno ritorna con una importante novità, che si svolgerà dal 4 al 6 settembre ad Altamura.

Il professor Nicola Ostuni ideatore e organizzatore con Michele Micunco, hanno ben pensato di coinvolgere un gruppo di collaboratori, nonché attori, poeti e sceneggiatori che con i propri mezzi e le loro sinergie umane e artistiche renderanno ancora più spettacolare l’esibizione dei partecipanti.

La poesia intesa come espressione e nutrimento dell’anima, come legame con la terra e le tradizioni, alimento necessario dello spirito, come il pane lo è del corpo, un alimento che ci arricchisce umanamente e del quale non possiamo fare a meno.

Attraverso la poliedricità dei linguaggi, non vi sarà un tema predefinito, i protagonisti si esprimeranno con i loro componimenti liberi. Il simposio si protrarrà per tre serate, ma nella serata del 5 settembre ci sarà una grande novità, ospiti d’eccezione saranno i poeti provenienti da diverse parti del globo, poeti autoctoni e poeti stranieri, uniti da un’arte sofisticata ed elegante, che ha attraversato il tempo, la storia e i cuori, “la poesia”.

E a proposito del pane, Nicola Ostuni scrittore, poeta e in veste di attore, una vera rivelazione nella serata del 6 agosto, nel corso della rassegna Namastenn primavera/estate 2013, presso Ferula Ferita, si è esibito con un monologo dal titolo “Il pane di casa mia”.

Le parole volano tra le gesta, la mimica del poeta altamurano, che le intreccia a sé in un monologo di “Storie di vita e cultura contadina” un teatro del vero, del passato, presente e futuro, un legame conteso tra la terra e la società che cambia. Il pane come percorso di vita dalla semina al raccolto, dalla farina al pane; l’uomo è come il pane, nasce seme e muore uomo stanco e consumato, di mezzo la sua vita, a volte crudele e a volte generosa. Il pane come dono della terra, dell’aria, del fuoco e dell’acqua, gli elementi della natura, una natura che si ritorce contro quando offesa e non ringraziata.

L’uomo moderno vive nella e superficialità, si affanna per poter solo sopravvivere, il tempo è scandito dal soddisfare le necessità materiali, calpestando la terra nostra madre, quella madre che ci ha dato la vita e che la toglie. Emozionante e struggente l’esibizione della moglie del protagonista Rosa Crapuzzi , che interpretando una donna, madre di 5 figli, figlia di genitori emigranti, si consuma per la morte del figlio. Inaspettate esibizioni di due cantanti altamurane di genere differenti, Tea Baldini e Lucia Farella, hanno incorniciato questo evento, come un dipinto di colori e scene di vita legate alla cultura contadina, una cultura saggia che oggi sta bussando alla porta di coloro che l’hanno ignorata nel tempo dell’utopia.

Ferula Ferita continuerà sino a fine agosto a proporre numerosi appuntamenti di alto spessore culturale, dove non è d’obbligo apparire ma esserci, per poter viaggiare attraverso tutti i mondi possibili, chiamati cultura. Donato Laborante parteciperà anche alla Notte dei Poeti insieme ad altri poeti altamurani, che si terrà nello storico chiostro del museo etnografico dell’Alta Murgia di Altamura.

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=s8vryNTVnCw

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