Il DEFIBRILLATORE spesso SALVA LA VITA





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Ogni anno in Italia si registrano circa 60.000 decessi per morte cardiaca improvvisa. Un numero elevatissimo di decessi molti dei quali dovuti alla fibrillazione ventricolare (un’aritmia caratterizzata da un’attivazione rapidissima ed irregolare dei ventricoli – camere inferiori del cuore – ) che determina l’arresto cardiaco. Ne consegue un crollo immediato della pressione arteriosa ed il collasso del paziente. La fibrillazione ventricolare può portare il paziente a morte pressoché immediata.

Molti di questo decessi avvengono sul posto di lavoro perché diversi sono i fattori lavorativi che possono aggravare preesistenti patologie cardiovascolari (es. monossido di carbonio, inalazione di gas tossici, sforzo fisico eccessivo, elettrocuzione etc.).

In assenza di un tempestivo ed adeguato intervento, il tasso di sopravvivenza è basso (7,9% secondo l’American Herat Association). Di contro un riconoscimento rapido dell’emergenza con attuazione da subito della rianimazione cardiopolmonare ed uso del Defibrillatore determinano un rilevante incremento del tasso di sopravvivenza. Basti pensare che “ogni minuto che passa dall’inizio dell’arresto cardiaco fa scendere del 10% circa le probabilità di successo della scarica elettrica e dopo dieci minuti i danni subiti a livello cerebrale diventano irreversibili. Raramente i soccorsi avanzati riescono ad arrivare in questo arco temporale breve e molte delle vittime muoiono prima di raggiungere l’ospedale”.

Il Defibrillatore semiautomatico (DAE) è un apparecchio in grado di riconoscere un’aritmia cardiaca ed attraverso l’erogazione di una scarica elettrica controllata, è in grado di interromperla.

Con la Legge n. 120 del 3 aprile 2001 l’uso del defibrillatore semiautomatico è consentito anche a personale non sanitario purché sia stato addestrato mediante la frequenza e superamento di un corso (BLSD) della durata di cinque ore con contenuti didattici, esercitazioni pratiche e verifica standardizzate.

Al fine di incentivare il miglioramento delle condizioni di sicurezza sui luoghi di lavoro, oltre ovviamente l’osservanza di quelli che la legge impone, recentemente l’INAIL ha disposto una riduzione del premio assicurativo ( “sconto per la prevenzione”) per tutte quelle aziende che vorranno acquisire un DAE ed avviare propri dipendenti ai percorsi formativi previsti. “È un ottimo segnale di interessamento e di sostegno alle attività di diffusione di buone pratiche sulla rianimazione cardiopolmonare e sulla defibrillazione precoce nei luoghi di lavoro, che da anni sosteniamo con convinzione attraverso azioni mirate di sensibilizzazione rivolte ai datori di lavoro e alle figure addette alla sicurezza”, commenta Bruno Papaleo, del dipartimento di Medicina del lavoro dell’INAIL che coordina un gruppo di ricerca sulla diffusione della cultura del primo soccorso.

 

La domanda che le aziende interessate potranno produrre, avviene in modalità telematica con autocertificazione attestante che trattasi di azienda che non è tenuta per legge obbligatoriamente a disporre di un DAE (es. strutture nelle quali si pratica attività sportiva agonistica e non agonistica, anche a livello dilettantistico tranne le società dilettantistiche che svolgono attività sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce – escluse bocce in volo-, biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilabili etc.etc.), attestazione di avvenuto acquisto dell’apparecchiatura, elenco del personale che ha partecipato, nell’anno solare precedente a quello di presentazione della domanda, al corso di formazione per l’utilizzo del DAE.

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