Gravina, l’addio a Pietro Capone
Sono state celebrate le esequie di Pietro Capone, presso la chiesa San Domenico di Gravina. Lacrime, dolore e tanta commozione per la morte del quarantanovenne “paladino della legalità”. La chiesa San Domenico ha visto arrivare familiari, amici e parenti.
La celebrazione della messa, avvenuta alla presenza del sindaco, Alesio Valente; del vicesindaco e altri assessori del Comune di Gravina è cominciata con l’immancabile voce di Sua Eccellenza Giovanni Ricchiuti, vescovo della diocesi Gravina – Altamura – Acquaviva, il quale ha commosso i presenti. La lettera, letta all’inizio della funzione da don Saverio Ciaccia, tra parole di conforto e coraggio auspica alla comunità gravinese di continuare il suo percorso di riscatto, senza lasciarsi sopraffare dal terrore e dallo sdegno. L’episodio ha provocato paura, terrore, infinite incertezze.
Alla fine della messa, la voce dei nipoti ha consegnato lo zio Pietro alla Pace Divina, dove non ci sono lotte contro l’illegalità da compiere, dove c’è solo da beneficiare del riposo e della giustizia eterna.
Si continua a cercare il movente dell’assassinio e si pensa che prima o poi si raggiungerà l’obiettivo, questo il vociare silenzioso dei presenti, i quali chiedono giustizia. Una signora appena arrivata nei pressi della chiesa, guardandosi intorno, ha esclamato: “Persone come Pierino sono da ammirare, la criminalità va combattuta, perché tacere?! Spero oggi tutta la città si renda partecipe al dolore. Non condivido chi dice che se l’è cercata”.
Prima della verità, in città solo il rumore del silenzio può giovare a ristabilire la serenità perduta.
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