ALTAMURA: SILVANO PICERNO E LA BANDA DEGLI ONESTI





Mazzamauro

Carlo Goldoni voleva fare l’avvocato e lo faceva, per passione poi si occupava di teatro. Come Goldoni anche Silvano Picerno noto attore e non solo, altamurano, si è laureato a Firenze in architettura nel 2003. Incontra il Teatro per la prima volta da liceale, e come vuole il caso, recita nella commedia “La bottega del caffè” di Carlo Goldoni, diretta dal regista Pierino Tarsia, che gli trasferisce i primi rudimenti di recitazione, ma soprattutto l’enorme passione per il Teatro. Subito dopo realizza un lungometraggio cinematografico amatoriale che fa da preludio alla fondazione della sua prima compagnia teatrale, a soli 20 anni: “Lacompagnia” nel 1994. Picerno sotto la propria regia fa debuttare decine di attori, che continueranno la loro carriera recitativa anche in seguito, tra i quali: Nicola Cifarelli, Antonello Arpaia, Filippo Giordano, Angela Creanza e tanti altri. In questi anni firma la regia e interpreta opere classiche come “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, “Non ti pago” di Eduardo De Filippo, “La fortuna con l’effe maiuscola” di Armando Curcio, “Oscar” di Claude Magnier, “Uomini sull’orlo di una crisi di nervi” di Capone e Galli.

Frequenta a Firenze, presso la Facoltà degli Studi di Lettere, il corso di Storia del Teatro Greco e Latino del luminare Prof. Olimpio Musso. Al termine del corso mette in scena il mimo greco del II sec. d.C. dal titolo “Charition”; ma in questa esperienza fiorentina è protagonista anche di una messa in scena di portata internazionale, ossia un frammento di un papiro assiro-babilonese del X sec. a.C. “Dialogo del pessimismo”. Questa partecipazione gli vale la pubblicazione su diverse riviste nazionali di settore e appare anche nel saggio “Lo specchio e la sfinge” Ed. Aletheia,1998 ad opera dello stesso prof. Musso. Nel 1999 partecipa ai film: “Del perduto amore” di Michele Placido, “Vento di primavera” di Franco Salvia ed è protagonista nel film “The assassin escape” di Peter Hill. Nello stesso anno, crea un nuovo genere teatrale chiamato “Teatro del Vero” e, per realizzarlo, fonda la sua seconda compagnia teatrale: “La banda degli onesti”, con la chiara ispirazione all’amato Totò, di cui ne è anche il regista. La prima messa in scena del nuovo gruppo è la commedia di Vincenzo Salemme “…E fuori nevica!” al Teatro Duni di Matera che registra il tutto esaurito. Da lì in poi è un susseguirsi di successi: “La banda degli onesti” di Age & Scarpelli, “La cena dei cretini” di Francis Veber, “Letto a tre piazze” di Steno, fino ad arrivare al suo testo più maturo “La casa chiusa”. Con quest’ultima opera inedita la compagnia “La banda degli onesti” riceve ben 10 premi nazionali in giro per l’Italia. Nel 2003 istituisce ad Altamura un Festival nazionale di teatro comico, denominandolo “Premio Bombetta d’Oro” e ne diventa il Direttore Artistico.

Durante dieci edizioni consecutive del Festival si susseguono ospiti d’onore del calibro di Oreste Lionello, Anna Mazzamauro, Emilio Solfrizzi, Gianni Ciardo, Dante Marmone, Tiziana Schiavarelli e persino Liliana De Curtis, unica figlia di Totò, cui il festival è dedicato. Recita per due edizioni anche su Telenorba nella sit-com a puntate “Catene” con Dante Marmone e Tiziana Schiavarelli. Nel 2011 diventa coordinatore delle attività teatrali del Laboratorio Urbano Giovanile “PortAlba” e insegna recitazione in tre corsi per ragazzi e adulti. Riceve numerosi premi come attore e regista, la sua carriera è in continua formazione, instancabile di apprendere e trasmettere, il suo essere attore varia tra professionalità e capacità di improvvisazione, la sua compagnia è costituita da un numero fisso di attori, ma ciò non impedisce l’inserimento di un nuovo membro qualora si presentasse un ruolo specifico che nessuno dei membri può ricoprire. La banda degli onesti offre un teatro di qualità e non solo locale, ma nazionale e oltre. Il modello cui guarda è quello sancito dai grandi scrittori di teatro, classici e moderni; portare in scena la vita concreta, presente è realizzabile solo attraverso un osservazione diretta e spregiudicata della realtà, delle varie tipologie umane e delle innumerevoli situazioni che vi si determinano o vi si possono determinare. Essendo la realtà, una fonte continua di ispirazione con personaggi, in cui ognuno di noi ci si può ritrovare e/o identificare, insomma un teatro della “verità”. La banda degli onesti sta collaborando insieme ad altre tre compagnie teatrali per la messa in scena di “Miseria e nobiltà” di E. Scarpetta per l’apertura del Teatro S. Mercadante di Altamura.

MARIA CASERTA

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