Emergenza caldo: A scuola, tra malori e svenimenti.





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Il caldo torrido di questi giorni non ha impedito l’apertura delle scuole. Come previsto il 16 settembre la campanella scolastica è suonata mettendo fine al periodo estivo. Ma non alle roventi temperature. Docenti e alunni, stipati in classi sempre più numerose (nonostante i propositi della Buona Scuola) ansimano e grondano sudore. – “Nessuna ordinanza di chiusura scuole per questo caldo? È davvero brutto stare in classe, in tanti, così. Per favore, signor Sindaco, una risposta. Grazie.” Per la professoressa Paola Delvino, docente di Diritto in una scuola superiore di Bari, non può essere considerata emergenza solo la neve ma anche il “caldo torrido”. – “ Le attività didattiche – dice – sono cominciate tra malori e svenimenti. Allora ho scritto un messaggio sulla pagina istituzionale del sindaco Decaro per chiedergli l’emissione di un’ordinanza “emergenza caldo”. Al momento nessuna risposta. Vorrei ricordare le nostre Istituzioni che gran parte delle scuole italiane versa in condizioni di inimmaginabile decadenza strutturale. Nessun tipo di isolamento, protezione o impianto di condizionamento. Aule, sale docenti, laboratori e palestre diventano, al primo sole, veri e propri forni crematori. Immaginiamo con temperature che sfiorano i 40°. Siamo esausti ancor prima di cominciare. Che dire, la nostra unica speranza (e risposta) ci arriverà di sicuro dal Meteo.it”.

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