Puglia,il treno dei pendolari.





IMG_2627

Stazione di Trani. Ieri. Oggi. E anche domani. Treno delle 07.10 soppresso. Il treno delle 07.38 invece c’è. Fortunati pendolari. Il punto è salire. Persone sedute, persone nei corridoi, persone nelle zone di ingresso e uscita, persone sulle persone. Sembra l’inferno ma in realtà è un treno. Arrivare a destinazione sembra un’impresa, qualunque essa sia. E nelle successive fermate delle stazioni di linea continuano a salire pendolari. Sgomitano, urlano, si agitano. L’attacco di panico è in agguato. Non è un film. E’ il regionale per Lecce che ha tra le fermate la centralissima Bari, città universitaria.

Studenti delle scuole limitrofe, studenti universitari, presidi di facoltà, banchieri e lavoratori tutti ammassati in treni caricati fino allo sfinimento. In treni che non passa aria nemmeno a pagarla oro. Interpellato il controllore risponde che sono anni di proteste, anni di comunicazioni, anni di indifferenza, si allontana .

Come se questo non bastasse, la stazione di Trani è già teatro di una tragedia che non tarderà ad arrivare. La pensilina e’ deteriorata perde acqua piovana che si è accumulata e cade da giorni, e cadrà se qualcuno non la sostituisce nell’immediato.

Nell’incredulità generale, c’è chi approfitta per non fare il biglietto, chi si lamenta, chi sviene vittima del caldo opprimente, chi si arrampica nei piani porta bagagli. Se non fosse per l’aria che ti manca ci sarebbe davvero da ridere, ma ridere di disperazione.

Occorrerebbe investire, investire per riparare treni usurati dall’uso, investire in nuove corse che possano garantire a chi usufruisce di questo mediocre servizio di poter viaggiare in sicurezza .  Bisogna opporre resistenza, sabotare, non viaggiare in questo modo barbaro che ricorda i treni merce con i tronchi ammassati. Il punto è che i tronchi viaggiano ordinati e non respirano. I pendolari si. Forse le ferrovie dello Stato non l’hanno capito, ma sono anche loro esseri umani. Viaggiano inumanamente però.

Rossella De Palma

Commenti

Commenti


Condividi

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>