Sostanze chimiche,pericolo o necessita’ ?





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Cosa viene in mente ad ognuno di noi quando si parla di “sostanze chimiche”? Proviamo a dare una risposta cercando in Internet le immagini che rimandano a queste sostanze: un bel po’ di provette e pipette e tanti cartelli con il segnale di pericolo, come il teschio e le tibie incrociate.

Consideriamo le sostanze chimiche come qualcosa di potenzialmente pericoloso a tal punto che cerchiamo di escluderle dalla nostra vita: potendo scegliere tra un prodotto contenente queste sostanze e uno con ingredienti “naturali”, molti affermano di preferire quello naturale – un fatto che non è rimasto privo di conseguenze nell’industria del marketing. Certo, la realtà è che, se non esistessero le sostanze chimiche, non ci sarebbe la vita stessa: noi stessi siamo fatti di queste sostanze, così come lo è la terra sotto i nostri piedi. Inoltre, alcune delle sostanze chimiche più pericolose che si conoscano sono presenti in natura, come l’arsenico e la belladonna.

È ben vero che, come ha detto Margot Wallstrom (ex vicepresidente della Commissione europea e tra i fautori della normativa REACH, che mira a rendere più sicuro l’uso delle sostanze chimiche), “le sostanze chimiche sono sia una benedizione che una maledizione”.

Ma le sostanze chimiche sono sicure?  Non è possibile dare una risposta univoca a questa domanda. La risposta corretta è che la pericolosità varia a seconda della sostanza e della quantità alla quale si viene esposti. Persino l’acqua può essere pericolosa, se bevuta in quantità eccessiva in una volta sola. D’altro canto, anche un’esposizione molto piccola a sostanze chimiche altamente pericolose, come il cianuro, può avere effetti devastanti sulla salute delle persone. Il rischio che una sostanza chimica comporta per le persone dipende dalla quantità della sostanza alla quale si è esposti e/o dalla durata di tale esposizione. Purtroppo, non sempre abbiamo un approccio obiettivo al rischio. Ad esempio, quando assumiamo consapevolmente un rischio e quando abbiamo l’impressione di “avere il controllo” di una situazione, percepiamo un rischio molto inferiore a quello reale. Guidare una macchina a velocità esagerata è un valido esempio in tal senso. Per contro, quando ci troviamo in una situazione di cui non abbiamo il controllo e quando l’impatto di un evento può essere immediato e catastrofico – esempio fare un viaggio in aereo – percepiamo il rischio come se fosse molto maggiore.

Gli organi di informazione possono svolgere un ruolo importante a questo riguardo. Le informazioni che molti di noi hanno sui rischi provengono appunto dai media.

Allora cosa fare ?

Primo, non avere paura delle sostanze chimiche: siamo fatti di sostanze chimiche e ne abbiamo bisogno.

Secondo, trattarle con rispetto. Osservare con attenzione l’imballaggio dei prodotti che compriamo e leggere le etichette. Verifichiamo se ci sono istruzioni da seguire in materia di sicurezza e prenderle sul serio: sono lì apposta per garantire la nostra sicurezza.

Terzo, cerchiamo di assumere un atteggiamento equilibrato verso i rischi che incontriamo nella vita quotidiana. Ovviamente, se durante il lavoro siamo esposti a sostanze chimiche, dobbiamo attenerci alle indicazioni sulla sicurezza fornite dal datore di lavoro.

Quarto, esercitiamo il nostro diritto di chiedere ai rivenditori al dettaglio informazioni sui prodotti che intendiamo acquistare.

Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno. Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto. - Paracelso -

Dott.Enrico Balsamo – esperto in sicurezza

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