Torino,Famiglia speranza e futuro





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Questo è il tema che la Chiesa Italiana ha voluto dare alla Settimana Sociale che si celebra a Torino dal 12 al 15 settembre. Particolare vedere una città come questa, movimentata da tutti i delegati delle diocesi italiane, città che ha avuto una rilevanza particolare sul tema sociale, con figure di spicco all’interno della Chiesa che hanno operato a favore della comunità cittadina e nazionale, penso a san Giovanni Bosco, il beato Giuseppe Toniolo,

Addirittura è stato preparato un percorso spirituale che ha come riferimento i santi e beati che ha prodotto una città come questa.
La location di questo evento, che ha una rilevanza mediatica a livello nazionale, è il Teatro Regio. Perfetta!
Dopo la visione del video sulla Sindone che ha spiegato in breve (5 min. max) la storia sul sacro lenzuolo, tutti i partecipanti sono stati invitati a vivere un momento di preghiera che ha come base il numero 52 della nuova Enciclica di Papa Francesco, la Lumen Fidei, che parla della fede in relazione alla famiglia; infatti il testo dice che “il primo ambito in cui la fede illumina la città degli uomini si trova nella Famiglia. Penso anzitutto all’unione stabile dell’uomo e della donna nel matrimonio. Essa nasce dal loro amore, segno e presenza dell’amore di Dio, dal riconoscimento e dall’accettazione della bontà della differenza sessuale, per cui i coniugi possono unirsi in una sola, carne e sn capaci di generare una nuova vita, manifestazione della bontà del Creatore, della sua saggezza e del suo disegno d’amore”. Al termine della preghiera viene letto il messaggio augurale di Papa Francesco per l’inizio dei lavori! Messaggio che ha al centro l’importanza della famiglia nel contesto nazionale, sotto tutti i punti di vista.
La Chiesa ha posto al centro la Famiglia come realtà su cui puntare, da moltissimi anni; già Paolo VI è Giovanni Paolo II, hanno puntato moltissimo su questo istituto, cercando, di sensibilizzare al massimo la comunità civile e politica, e facendo capire che gli attacchi verso la stessa non fanno altro che indebolire tutto il sistema, e nella prospettiva futura, le giovani generazioni.
La domanda che sorge è questa: Può un tema così importante essere recepito e sviscerato in così pochi giorni? Qualcuno potrebbe rispondere dicendo che basta dare almeno l’input per poi discutere negli anni seguenti! Sarebbe bello ma è vero che questo accade? Oppure c’è il rischio (che è frequente) di lasciare aperto un varco che poi il tempo chiude con la superficialità che affligge spesso le diocesi? Questo è il dilemma che affligge la comunità cattolica italiana, che si muove sempre con tempi “pachidermici”, che si sta facendo sfuggire tutte le occasioni su temi cruciali come questo, rischiando di trovarsi sempre più isolata, e spiazzata di fronte alla velocità che la società vive in questo secolo!
Mentre si scrive si pensa a quello che accadrà domani, nella speranza di non annoiare il lettore, e provare a credere che ci saranno risposte a questi interrogativi che abbiamo appena posto!
Don Giuseppe Lobascio

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