ALTAMURA, ANTONIO DENORA SPIRITO D’AVVENTURA E SOLIDARIETÀ





denora1

Hai voluto la bicicletta e adesso pedala…! E questo Antonio Denora lo fa con passione e tenacia, ma soprattutto con lo spirito d’avventura che lo contraddistingue nonostante la sua professione attuale.

La scorsa settimana è giunto nella sua città murgiana, accolto da amici, parenti e curiosi che lo hanno acclamato come un ciclista tornato da una gara internazionale, con un piccolo particolare che lui era il solo a partecipare, per un’avventura a cui ha dato il nome di “All the roads lead to Puglia” ossia “Tutte le strade portano in Puglia”.

Stanchezza, fatica ma la sua impresa incredibile lo ha ripagato del tanto sudore versato, un viaggio tra la natura, cultura e colture internazionali, portando con sè ricordi e soprattutto il sapere di ogni località che ha visto arrivare il giovane atleta altamurano.

Antonio si è trasferito a Leiden nel 2010, tra Amsterdam e Rotterdam, in Olanda. Qui vive con la sua ragazza, olandese, e lavora in ambito contabile per una multinazionale, oggi mi ha concesso parte del suo tempo a questa breve intervista che sintetizza la sua straordinaria e unica avventura:

Chi è Antonio Denora?

«Antonio è qualcuno che non si è mai posti limiti nella viga sociale, lavorativa, familiare. Autoesiliato all’estero nei Paesi Bassi per una crescita professionale, speleologo e pedalatore per profonda passione e scelta di vita».
Perché un’impresa tale anche se non nuova per il mondo del ciclismo?

«Per la mia “impresa” ho presto spunto dagli Olandesi, grandi pedalatori su due ruote a lungo raggio, Frank Van Rijn infatti ha percorso durante i suoi viaggi sulla due ruote 800.000 km: una ispirazione».
Può lo spirito d’avventura essere mosso da una motivazione etica e in questo caso di solidarietà?

«La mia era una voglia di unire due terre cosi lontane e così vicine alla mia anima e al mio cuore, Paesi Bassi e Puglia, due mondi che avrebbero molto da imparare l’un l’altro, da una parte il rispetto etico e civile dall’altra la buona e sana cucina».
Quale percorso è stato effettuato per giungere alla meta d’arrivo, in questo caso la città natia, Altamura?

«Sono partito il 19 agosto da Leiden, attraversando tutta la Germania costeggiando il fiume Reno con magnifiche piste ciclabili. Da li sino al lago di costanza per poi attraversare Austria, Lichestein, Svizzera e Alpi dal passo della Spluga (2115 mt). Finalmente in Italia da Chiavenna, Lecco, Bergamo, Modena e Bologna. Di qui ho deviato per gli Appennini tosco emiliani sino a Firenze, Siena, Civitavecchia e Roma. Da Roma ho seguito in Parte la via Appia Antica e la Via Franigena del Sud per poi tagliare a Benevento, Venosa…..Altamura».
La scelta dell’intero percorso è stata casuale o definita da un progetto iniziale?

«Il percorso è stato studiato e analizzato seguendo tracce già segnate dai pedalatori olandesi, almeno sino a Roma. Sono partito il 19 luglio da Leiden, attraversando tutta la Germania costeggiando il fiume Reno con magnifiche piste ciclabili».
Quali le difficoltà e quali imprevisti ove vi siano stati?

«Il percorrere in bici in solitaria per più di 2500 km richiede oltre ad una preparazione fisica una forza mentale e caparbietà consistente. Ci vuole pazienza quando fori per 4 volte in un giorno, sedersi riparare e ripartire senza fretta. Prendere una scorciatoia e accorgersi che non lo era….andare avanti sempre ed in ogni caso anche attraverso i rovi, a piedi su strade pendenze del 15% con la bici carica di 50 kg tra abbigliamento e tenda per la notte, momenti che ti fanno crescere. Colline Toscane, pioggia, forature, caldo al Sud Italia……ma i panorami mozzafiato, la gente, gli incontri compensano il tutto alla grande».

Quali relazioni con Save the children?

«Aiutare il prossimo e chi è meno fortunato è una prerogativa che mi porto dietro, adoro i loro progetti ed ogni volta che voglio regalare qualcosa per qualche evento utilizzo i loro regali per far felice chi ne ha bisogno realmente».

Sport e benessere integrale, quali consigli si sentirebbe di dare ai giovani disorientati di oggi?

«Non mollate avanti, se sbagliate strada accettate le conseguenze  umilmente, ma andate avanti e fate di tutto per tornare sulla retta via, never give up!».

Vi sono progetti futuri?

«Progetti futuri? Ora un po’ di riposo in grotta e magari a breve qualche altra traversata Oltreoceano».

Complimenti Antonio e arrivederci alla prossima avventura!

Commenti

Commenti


Condividi