ALTAMURA, PEPPINO DISABATO ALLE PRIMARIE





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Il giovane 35enne altamurano Peppino Disabato sarà uno dei candidati sindaci per le Primarie del centrosinistra, che avranno luogo Domenica 8 Marzo 2015. Avvocato civilista e giornalista pubblicista dal 2008, Disabato ha diretto per circa 7 anni il giornale d’informazione e cultura ”Free” e  si è occupato delle pubbliche relazioni e della comunicazione del Teatro Mercadante dal 2011 al 2014.

Quale linea politica intende perseguire per il beneficio della città?

Allargare il centrosinistra, dargli un’impronta popolare, non popolana. Rottamare i dirigenti politici, che hanno rivestito cariche politiche per quasi 30 anni mentre la città cambiava, senza far crescere alcunché. Intercettare gli stimoli di creatività e imprenditorialità diffusa per far sì che la politica delle opportunità, ovvero la vera sinistra, conosca e promuova il talento e il saper fare. Il resto è fatto di tabù passatisti.

Cosa approva e cosa rifiuta del lavoro fatto dall’amministrazione precedente?

Approvo la realizzazione di alcune opere pubbliche strategiche, come la strada di collegamento via Corato-via Bari e la pedonalizzazione del centro storico. Invidio una certa praticità, che manca alla sinistra.

Credo che, in precedenza, sia mancato lo spirito di squadra nel secondo mandato, nonché l’empatia umana con la comunità: c’è stato distacco, freddezza e spesso cinismo. Il centrodestra non ha maturato alcun progetto strategico per questa città, forse perché non ha classe dirigente ma tanti centri di interesse, rispettabili, che non fanno sintesi politica e programmatica. Ormai è il passato, ora tocca a noi costruire un progetto concreto.

 

La rinascita culturale di Altamura non è più un segreto ormai, si può “far crescere” la città anche politicamente?

Aborro la retorica, per cui non credo alle rinascite. Credo nelle persone, al dinamismo dei miei concittadini, per cui grazie alla Fortis Murgia che ha messo in campo un progetto grandioso come Federicus, una volta riaperto il Teatro Mercadante, a cui ho contribuito in prima persona, alla libreria Feltrinelli, molte associazioni, come Il Cuore di Altamura, gli architetti di Saverio Massaro, la Banda degli onesti, gli Ultrattivi, stanno mettendo in campo il loro talento. La città deve crescere politicamente, solo se facciamo crescere una generazione che non ha avuto maestri, parchi come mentori. Abbiamo bisogno di progetti di medio periodo, di coesione sulle grandi sfide, e di un consiglio comunale composto da persone preparate e non da mezze cartucce, in tutti i sensi.

Perché i cittadini dovrebbero votarla?

Perché le primarie sono la dimostrazione di come i partiti da soli non riescono a scegliere una classe dirigente. Io conosco Altamura meglio degli altri due candidati, per questo li sfido. Negli ultimi 15 anni invece di frequentare le sezioni dei partiti o il consiglio regionale, ho vissuto la città. Sono tutt’uno: lo chieda in giro. Prima da studente, distribuendo i volumi delle pagine gialle per arrotondare la paghetta; da giornalista ho battuto tutte le strade, conosciuto i nodi irrisolti e le grandi potenzialità di Altamura; da avvocato sto conoscendo le difficoltà economiche della nostra comunità e la tenacia degli artigiani. Con il lavoro per il Teatro ho coltivato rapporti che porteranno eventi di rete, perché la cultura ‘fa mangiare’, non è solo materia per i convegni. Ho avuto il coraggio di mettermi in discussione, di sfidare gli apparati, perché ho le competenze e la determinazione per innovare la macchina burocratica.

Una buona amministrazione deve essere composta da efficienti competenze. Ha già individuato un team per avviare un percorso di cambiamento radicale?

Questo è il punto dirimente con i due candidati. Se eletto, avrò solo 6 assessori, onesti e competenti. Ho pensato ad una lista di persone, di diversa estrazione culturale e professionale, a cui guardo da anni con stima. La aggiorno tutte le sere: gli assessori devono avere in primis la stima del sindaco e ricambiare condividendo il progetto politico.

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