Altamura, Roberto Traetta “TE LI DO IO GLI ANNI ’80″





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Ho conosciuto in  occasione di una rappresentazione teatrale ad Altamura Roberto Traetta.

Ma chi è Roberto?

È copywriter freelance, regista del gruppo teatrale “I ComunicAttori” e docente di Maketing&Comunicazione presso l’Università popolare di Altamura. Su LinkedIn Oronzo Amorosini, il suo professore di marketing, lo definisce così: “Roberto è un professionista capace, dotato di una creatività non comune. Ottimo scrittore trasmette con entusiasmo e competenza la sua concreta conoscenza dei meccanismi della comunicazione, che chiaramente gli deriva da una frequentazione fatta con passione personale e lucidità professionale.”

Dall’età di diciassette anni è impegnato in ambito artistico nel circuito locale e nazionale. Insomma poliedrico e innovativo, Come attore, dal 1993 al 1999 fonda alcuni gruppi teatrali altamurani. Nel 2012 ha fondato la compagnia teatrale denominata “Il ComunicAttore”,  nella quale ricopre il ruolo di regista e di interprete.

Come “coach teatrale”, ha diretto due commedie in vernacolo scritte da un autore locale: “L’amor non canosc colour” e “L’amore non ha confini”, come giornalista/redattore ha “prestato” la sua penna alla stampa locale e nazionale, e ha collaborato con la televisione locale.

Come poeta, ha partecipato al “concorso Internazionale di poesia – Il Federiciano”, e i suoi versi sono stati selezionati fra migliaia di opere, e inseriti nel volume omonimo, pubblicato a dicembre 2010.

Come scrittore ha pubblicato “Te li do io gli anni ‘80”, “Mi manda Actarus” (due edizioni), che è il libro più venduto nella storia dell’editoria locale.

Insomma una vera eccellenza murgiana con un curriculo degno di un grande professionista, che con  passione e competenza sperimenta ogni ambito, pur mantenendo l’umiltà che solo le persone vere ne fanno principio fondamentale ed esistenziale,  da cui trarre la fonte vitale per costituire il proprio operato.

Attualmente sta promuovendo il suo ultimo libro “TE LI  DO IO GLI ANNI ‘80”, e spiega come ha concepito la sua ultima opera e quali sono i suoi progetti futuri:

- In realtà “Te li do io gli anni ‘80” è la continuazione dei precedenti “Mi manda Actarus” del 2011 e il fumetto “Colto di sorpresa” del 2012, un puro manifesto generazionale.  Come i precedenti lavori, l’ultimo nasce dalla voglia di raccontare e di raccontarmi. Tutto il libro è una minuziosa descrizione degli anni ‘80 e, soprattutto, degli svaghi di un tempo quando ancora non esistevano smartphone, tablet  e playstation. Il primo libro è una raccolta di articoli pubblicati sul periodico locale “Incittà” tra il 2009 e il 2010; il fumetto, invece, è la versione animata del primo. “Te li do io gli anni ‘80” è stato concepito come un libro vero e proprio, quasi come un romanzo che ripercorre la mia infanzia, nella quale chiunque può identificarsi. Le mie emozioni si legano a quelle di chi legge attraverso un ponte empatico che ha come punto di partenza l’ispirazione di chi scrive e come punto di arrivo la rielaborazione del lettore. Nello stile mi sono ispirato un po’ a Italo Calvino, il quale parla di leggerezza nella scrittura, che non si deve confondere con la banalità. La leggerezza di scrittura è sinonimo di ritmo, scorrevolezza, musicalità e stile che (spero) rendono il libro piacevole e comprensibile. Per me questa “leggerezza” è una sorta di sensibilità lessicale, un valore-guida per molti generi di testi scritti come email, articoli di giornale, verbali ect. Il libro risveglia emozioni, ricordi sereni legati alla fanciullezza di ognuno e fa sognare. Il titolo è palesemente ironico, mentre il contenuto è sospeso tra ironia e malinconia. Il mio obiettivo è quello di evocare situazioni con una punta di romanticismo e anche di poesia, perché no. Per il futuro, mi piacerebbe realizzare un saggio sociologico. L’idea mi è arrivata dal pubblico, secondo il quale le mie opere hanno un taglio socio-psicologico. Ci sto pensando-.

 

 

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