BISCEGLIE, RIPERCORRENDO L’ETICA POLITICA DI ALDO MORO





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Bisceglie, 8 Maggio 2016, Aldo Moro avrebbe compiuto 100 anni.
In Via Aldo Moro si scopre la lapide raffigurante un rilievo bronzeo realizzato dal locale artista D. Velletri.
Presso il Teatro Garibaldi, gremito del pubblico che ricorda e stima, completamente coinvolto, dalle parole del Sindaco F. Spina che ringrazia ogni presente, il Rettore dell’Università di Bari, la sua stessa amministrazione, le autorità regionali nella persona di Ruggiero. Mennea e gli intervenuti ospiti, il prof. Ugo Patroni Griffi ed il vicepresidente del Gruppo PD Camera dei Deputati l’On. Gero Grassi, il quale si fregia d’aver ricostruito un pezzo della storia di un uomo.
Un evento per restituire alla comunità l’insegnamento di Aldo Moro con la realtà comunale di Bisceglie tramite l’elemento spirituale che sposa la missione di Aldo Moro, difficilmente imitabile, l’esempio di come si possa fare politica, per il senso stesso dell’equilibrio e della legge.
Le istituzioni si contraddistinguono per l’esercizio del potere nelle amministrazioni.
Se si guadasse attraverso la dignità dei cittadini come traccia di un importante prospetto da lasciare in eredità per i giovani i quali potranno arricchirsi di insegnamenti.
La figlia di Aldo Moro, Maria Fida Moro in convalescenza per il 36esimo intervento chirurgico dovuto ai tanti tumori, assente ha mandato un messaggio con fervore e affetto, “perché la vostra manifestazione sarebbe stata vera e sentita, diversamente dalle mille altre…” ricordando la concretezza di un padre che protegge tutti i suoi ideali da lassù e tutti coloro i quali portano avanti la sua missione.
Aldo Moro, professore universitario, che ha vissuto tutta la trafila universitaria, con una dimensione etica dell’insegnamento non solo puramente didattica, un  visionario della politica” così lo descrive l’On. Gero Grassi, fortemente emozionato sebbene sia alla 281esima puntata in 2 anni dedicata ad Aldo Moro, “parlarne a Bisceglie in cui stanno in platea persone che lo hanno conosciuto grazie al coraggioso sindaco che ha voluto questa amministrazione e grazie al Centro Studi Aldo Moro che organizza qualcosa che fino a 2 anni fa non ne parlava nessuno e poi è scoppiata la volontà di sapere e scoprire un pensiero che sembra scritto domani, non oggi. Perché, pensare come Aldo Moro e far politica come Aldo Moro significa andate in controtendenza”. “Divisi ma uniti dal ricordo di un grande statista e professore, perché è stato professore fino alla fine, lo è stato quando lo hanno rapito e quando lo hanno ucciso e nella macchina del presidente Moro dove furono uccisi gli uomini della scorta lui aveva al suo fianco le tesi, in macchina e, nel bagno di sangue nell’auto, le tesi non furono macchiate ma circondate da un rigo di sangue a formare un cuore.” Luca Moro nipote di Aldo Moro che aveva 2 anni ha ereditato una bandiera italiana regalatagli da un pugliese il 2 giugno ’46 con l’augurio di farne buon uso “perché
in questa bandiera è racchiuso l’amore della Puglia per tuo nonno” oggi, questa bandiera è a casa dell’on. Grassi in un ideale museo nella quale conserva ogni tipo di materiale di Aldo Moro.
Ai ragazzi, l’On. Grassi dice “non vi spaventate per le brutture che ascolterete  perché ci siamo salvati, siamo qui, e, le disfunzioni di un sistema non vanno mai attribuite alle istituzioni ma alle persone che ne rappresentano”.

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