BISCEGLIE, SICUREZZA E AGRICOLTURA





2015-12-10_13.13.37

“Sicurezza sul lavoro? Un film già visto!” Queste le parole del consigliere comunale Pietro Consiglio, circa la neo-normativa riguardo la sicurezza nel settore agricolo.
“Nel 1994 venne fuori la legge 626 per la sicurezza sui luoghi di lavoro, questa con la 81/08 e s.m.i. si è trasformata col tempo in una burocrazia senza anima il cui obbiettivo è trovare il caprio espiatorio. Montagne di carte che immobilizzano tanti cantieri, bloccando e limitando tempi di lavoro a molte classi professionali. È nata una nuova figura professionale, che non riesce a esprimere la propria potenzialità per eccesso di burocrazia. La sicurezza sul lavoro non dovrebbe basarsi su carte e documenti da presentare. Va benissimo la formazione e l’uso di strumenti di precauzione, va bene la base assicurativa e la tutela del lavoratore, ma bisogna stare attenti a non legiferare per il modello delle multinazionali distruggendo così il patrimonio delle nostre microimprese le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti in termini di perdita di lavoro.
A distanza di anni, la stessa storia si ripete oggi, nel settore agricolo, ed a pagare le conseguenze, sempre i piccoli, i piccoli proprietari terrieri, quelli che hanno ereditato il pezzo di terra per autoconsumo o per consumo familiare, perché l’Europa mira alla costituzione di grandi imprese, quindi all’annientamento degli agricoltori autonomi. Il concetto è sempre lo stesso, l’azienda in sé, da media a grande, é già organizzata per una burocrazia mirata alla tutela, prevenzione e sicurezza, i contadini autonomi invece, da decenni vanno in campagna a coltivare e curare il loro stralcio di terra e non possono dedicare il loro tempo per compilare chilometri di incartamenti, anche per questo esistono le associazioni di categoria che dovrebbero sostituirsi a loro, almeno nelle pratiche burocratiche, con professionalità e disponibilità.”
Il consigliere comunale di opposizione, G. Casella, fa notare come l’assenza delle associazioni di categoria limiti la discussione ad un elenco di esperienze personali. Perché dovrebbero essere proprio le associazioni di categoria i primi interlocutori tra le istituzioni ed i cittadini. Il sindaco Francesco Spina “è vero che le associazioni di categoria dovrebbero essere in prima linea in questo contesto, i primi a proporsi disponibili, ma è anche vero che le battaglie le abbiamo sempre fatte a fianco dei diretti interessati, direttamente sul campo. Il nostro è uno dei comuni in cui il Sindaco ed i consiglieri comunali non hanno paura di metterci la faccia e di scendere in campo. Siamo circondati dalla competenza e dalla saggezza del popolo, magari non hanno conoscenze sintattiche proprie della lingua italiana ma, hanno abbastanza sale in zucca da affrontare certe situazioni, rispetto a molti altri. Si è arrivati al punto d’aver paura di esercitare il proprio lavoro ed è insopportabilmente orribile sentirsi reprimere la libertà di svolgere il proprio lavoro, la propria professionalità mettendo in atto le proprie conoscenze. Questo fenomeno non è dignitoso ed è assurdo! La nostra unione al vertice cittadino rappresenta la giusta forza per raggiungere vertici ben più alti a cui sottoporre l’analisi di tali problematiche, da risolvere con urgenza, perché come già detto, in agricoltura quando il frutto della natura è pronto, va raccolto.”

Commenti

Commenti


Condividi