E B I T D A
Oggi , nel quinto appuntamento della rubrica Alfabeto dell’Imprenditore , trattiamo un termine anglosassone , ovvero , EBITDA( Earning Before Interest , Tax , Depreciaton and Admortization – ovvero Utile prima degli Interessi , delle Tasse , delle Svalutazioni e degli Ammortamenti ) è il cugino anglosassone del nostro italiano MOL ( Margine Operativo Lordo ) .
L’EBITDA è un indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un‘azienda basato solo sulla sua gestione caratteristica, al lordo, quindi, di interessi (gestione finanziaria), tasse (gestione fiscale), deprezzamento di beni e ammortamenti.
L’EBITDA è calcolato utilizzando l’utile prima di ammortamenti, accantonamenti, oneri e proventi finanziari, straordinari e imposte
L’EBITDA può essere calcolato in due modi differenti:
1) sommando utile lordo, ammortamenti + accantonamenti + svalutazioni – plusvalenze + minusvalenze + oneri finanziari – proventi finanziari + costi non caratteristici – ricavi non caratteristici, oppure
2) sommando algebricamente valore della produzione (ricavi + variazione rimanenze) – costi per materie prime – costi per servizi – costi per il personale (incluso accantonamento TFR) – altri costi di struttura.
L’EBITDA misura il reddito che residua una volta sottratti dai Ricavi l’insieme dei costi operativi:
- Che abbiano generato un uscita di cassa o banca,
- Strettamente connessi alla gestione caratteristica.
Pertanto, ai fini del calcolo dell’ Ebitda non sono considerati:
- il contributo reddituale che scaturisce da aree diverse della gestione; tra questi, il saldo della gestione finanziaria, della gestione straordinaria, della gestione accessoria, della gestione tributaria;
- i costi operativi che, pur essendo di competenza dell’esercizio, non hanno manifestazione monetaria; tra di essi, ammortamenti e svalutazioni.
L’importanza dell’EBITDA risiede nel fatto che esso indica quanto effettivamente l’Azienda “guadagna” dalla propria attività caratteristica , ovvero se il proprio “core business” è redditizio o meno , e , quindi , che volume di costi può sostenere a livello di interessi ed ammortamenti , senza finire in perdita .
L’aspetto importante è che l’EBITDA misura l’utile operativo , non tenendo conto di proventi straordinari o finanziari .
Pertanto , a parità di Utile Netto di Esercizio, in generale , sarà in salute migliore l’Azienda che presenta un utile già a livello di EBITDA rispetto ad un’Azienda con un EBITDA negativo ( perdita opertiva ) ma che genera un utile solo grazie , per esempio , alla vendita di un immobile ( quindi straordinaria ) .
Se vuoi approfondire questo argomento e ricevere ulteriori consigli o indicazioni sul tema dell’EBITDA puoi scrivere a f.leone@passalaparola.it o commentare questo articolo .
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