Matera,devozione e folklore per la festa della Bruna





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Per Matera città candidata a capitale europea della cultura,il 2 Luglio e’  il giorno più lungo dove si rinnova una tradizione di oltre 600 anni .

Si tratta infatti di una delle feste più suggestive che si svolgono nel Mezzogiorno d’Italia e dove in migliaia da ogni regione arrivano per esserne primi protagonisti.

Inizia già alle 5 della mattina con  la processione del quadro della Vergine e protettrice della città dei sassi, seguita dai tanti fedeli e dai pastori lungo le principali vie cittadine.

Nella mattinata, i cavalieri si radunano, senza il costume della sfilata, in piazza Duomo per la benedizione e per la cosiddetta “prova” dei cavalli e cavalieri, che ammontano a circa sessanta.

Questa consiste nel verificare la capacità dell’animale e del suo destriero di sopportare la confusione della folla e, nel caso il cavallo s’imbizzarrisse, l’abilità del cavaliere di governarlo a dovere.

Come vuole la tradizione, la statua di Maria SS. viene portata nella chiesa di Piccianello, per poi essere portata in processione sul carro trionfale tutto il pomeriggio lungo le strade principali gremite di gente, fino ad arrivare in serata nel piazzale del Duomo dove si compiono i “tre giri”, simbolo di presa possesso della città da parte della SS. patrona.

La statua, dopo la discesa dal carro verrà  accompagnata dalla Curia Arcivescovile, fino alla Cattedrale.

Con lo stesso rito secolare quindi, l’anima popolare si esalta confondendo il sacro con il profano e, nello stupore generale, in un tripudio di massa, il carro frutto di un lavoro artigianale di mesi, viene assaltato e distrutto per essere ricostruito l’anno dopo.

La festa si conclude in tarda serata con uno spettacolo di fuochi pirotecnici che creano uno scenario unico sugli antichi rioni dei Sassi, considerati dall’Unesco, patrimonio mondiale dell’umanità.

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