Placanica, Tra mistero, preghiera e pace





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“Santa Domenica” è un antico e piccolo borgo del Comune di Placanica, in provincia di Reggio Calabria. Questa località della Locride, sita tra Roccella Jonica e Monasterace, è nota per il suo Santuario dedicato alla Madonna dello “Scoglio”. Oltre alla “radicalità” del luogo, ciò che colpisce appena arrivati, è la percezione, difficile da spiegare, di intima e profonda “Sacralità”. Questo sentimento, comune a molti visitatori, credenti e non, è accresciuto dalla presenza carismatica di un umilissimo uomo, fratel Cosimo. Un mistico, che da oltre 40anni, con le sue preghiere, “otterrebbe” dalla Vergine dello “Scoglio”, grazie e guarigioni miracolose. Tuttavia, il luogo “Mariano” non è noto solo per gli straordinari aspetti “taumaturgici” ma è conosciuto,soprattutto, per le impressionanti guarigioni dell’anima. La cura del Santuario è affidata ad una comunità di religiosi nata nel 1950 da un’ ispirazione di padre Vincenzo Idà, già “Servo di Dio”. Sono i Missionari Dell’Evangelizzazione, il cui Superiore Generale, Padre Rocco Spagnolo, è anche autore di diversi libri sul “mistico dello Scoglio”. Una delle storie di guarigione “interiore” più belle e affascinanti, riguarda proprio un missionario e precisamente padre Raffaele Vaccaro. Che, a “Santa Domenica”, ci è arrivato nel’90, appena 25enne, quasi “per caso” e nel pieno di una crisi “esistenziale” . Ora è lui che orienta e sostiene chiunque manifesti necessità spirituali.

“Mi ha guarito il “luogo”. – dice padre Raffaele – Perché fratel Cosimo mi ha sempre e solo sostenuto con la sua preghiera. Ma a “guarirmi”, qui, allo “Scoglio”, è stata la Madonna”.

- La storia di Raffaele è simile a quella di tanti ragazzi figli del nostro tempo. Fidanzato, con un lavoro e una bella famiglia alle spalle. Passa il tempo a sognare, progettare e a lavorare (anche per dare un contributo alla famiglia). – “I miei avevano bisogno di me e io mi sono subito rimboccato le maniche”.

- Però, contestualmente, Raffaele inizia a percepire anche uno “strano” disagio interiore. – “Avevo tutto, cercavo di più e mi sentivo sempre tanto infelice. A volte per non pensare mi “stordivo”con vere e proprie “sbornie di mondanità”.

- Ma , quello è anche il momento delle “strane” coincidenze e degli incontri “illuminanti”. Tutto comincia con l’invito dei suoi amici “storici”, Amedeo e Salvatore. Che lo convincono a “recarsi” dalla Madonna per trovare un po’ di pace. Raffaele accetta e li segue. Di lì a poco, tra mille tentennamenti, si ritrova ai piedi dello “Scoglio”, in piena confessione, e a tu per tu con un Missionario. – “E’ impossibile descrivere il turbamento di quei momenti. Posso solo dire che da allora ho percepito, inequivocabilmente, la presenza della Madonna nella mia vita e, da lì, la mia “rinascita”.

- L’iter spirituale e formativo di padre Raffaele, “ostacolato” inizialmente da dubbi e ripensamenti, durerà circa 15 anni e si concluderà con la sua Vestizione. – “Il mio cammino, né semplice nè istantaneo. – racconta – A tanti passi in avanti, ne corrispondevano altrettanti indietro. Poi, come sempre fa il buon Dio, coi suoi figli più scapestrati, ho finalmente “incontrato”, nella sapienza di una semplice donna, Giuseppina, e nella illuminata capacità di discernimento di padre Rocco, il mio Superiore, la Verità. A loro dico grazie. Ma soprattutto dico grazie a Lei, che dopo 25 anni, mi tiene ancora per mano come il primo giorno”.

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