Puglia, finiscono i contributi per i cassintegrati





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Il lavoro che non c’ è, rischia di diventare una bomba ad orologeria. L’ordigno che nessuno sa quanto potere deflagrante potrà avere, esploderà il primo maggio. Quando in Puglia come in altre regioni di Italia, cesseranno di essere distribuiti gli ammortizzatori sociali. Saranno coinvolti circa 40.000 pugliesi, cassintegrati o in mobilità. «Si tratta di gente, e di famiglie, che alla fine di questo mese percepirà un assegno pari mediamente a 750 euro. Ma che dal mese successivo guadagnerà zero e passerà dalla povertà all’ indigenza», tuona Nicola Brescia segretario generale Usppi.

Brescia fa squillare l’ ennesimo campanello d’ allarme affinchè, lui dice, «il neo governo Letta decida di mettere mano al portafoglio per rimpinguare il capitolo di spesa relativo agli aiuti di Stato». Ed aggiunge: «Tuttavia,  giacché Palazzo Chigi sembra che voglia continuare a fare orecchie da mercante, dei 40 miliardi messi in campo per sbloccare i pagamenti alle imprese, un miliardo sia destinato a finanziare proprio gli ammortizzatori sociali in deroga». Per evitare che in questo 2013 scoppi una vera e propria «guerra civile», la definisce il leader dell’Usppi.

I numeri, d’altra parte, raccontano una situazione molto difficile. Nella cassaforte della Regione Puglia, infatti, per gli ammortizzatori sociali ci sono 82 milioni di euro. Ma nei primi quattro mesi di quest’ anno, si contano circa 40mila domande attraverso cui chiedere cig (20mila) o mobilità (18mila 500). Per soddisfarle entrambe, di milioni ne occorrerebbero 88. Le casse, insomma, già risultano vuote. Mancherebbero, insomma, qualcosa come 188 milioni visto che il fabbisogno stimato è di 270 milioni. «Questa è una questione sociale lacerante – conclude il segretario generale Nicola Brescia -, un problema serissimo dappertutto nel Belpaese, una grande grattacapo nazionale, il più grande». Potrebbe trasformarsi nella linea di confine dove s’ intrecciano vicende umane e economiche, disperazione e odio, speranze tradite e impegni negati. Il confine che separa la vita dalla morte.

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