Trani, Un casco per curare l’anima nel nome della scienza e della fede





Seconda Edizione-insieme in marcia (1)

“Abbiamo diagnosticato un cancro”. Breve, brevissima emissione sonora lacerante,  epilogo di uno straziante dubbio. Cosa accade da quel momento in poi? Improvvisamente, sembra di attraversare una realtà parallela che fa scorrere incessantemente avanti e indietro le scene di un film, un film che ha per trama la propria vita. Il mondo che ci circonda diviene parossisticamente assordante: troppa luce, troppo rumore, troppo movimento. Una gabbia chiusa con una chiave che sentiamo di non possedere. Ebbene, c’è chi, in realtà, pur traghettando su questo fiume in piena dantesco, alla fine, vince la sua battaglia. Coloro che impugnano lo scettro della vittoria contro “il mostro” divengono individui  più consapevoli, sensibili, pronti a condividere, in solidarietà, la propria esperienza con altri al fine di instillare l’idea che “sentirsi vivi” sia la fondamentale arma in nostro possesso per affrontare le difficoltà imposte dalla nostra esistenza. Antonella Luberti è una di queste guerriere. Una donna che ha affrontato i sentieri impervi della malattia fino ad arrivare ad una porta aperta dalla quale filtrava luce, quella luce che ha decretato la sua vittoria. Nasce, da questa sua belligeranza, l’esigenza di fondare un comitato “Di corsa verso Gesù… con Maria” – Insieme in marcia, composto da donne, professioniste e attive nel sociale, colpite da carcinoma mammario .

Il progetto crede nell’unione di fede e scienza al fine di raggiungere un equilibrio mentale e fisico che possa convertirsi in forza emotiva per superare la difficoltà.  Un casco diviene, quindi, un potente alleato nella cura dell’anima di questi militi in marcia contro il grande nemico. << Il casco DigniCap si indossa prima della seduta di chemioterapia, durante e dopo il termine dell’infusione dei farmaci.
Questo casco in silicone, morbido, viene collegato al sistema di raffreddamento mediante tre sensori che consentono di monitorare costantemente la temperatura del cuoio capelluto. Il raffreddamento avviene gradualmente e la temperatura di trattamento è intorno a 3-5°C. Il grado di raffreddamento viene adattato in base alle reazioni fisiologiche del singolo paziente ed in relazione alla parte del capo trattato (anteriore o posteriore).
Con un solo sistema è possibile garantire il raffreddamento del cuoio capelluto contemporaneo ma indipendente, di 2 pazienti, durante l’intera seduta di chemioterapia.
Il sistema è un prodotto certificato ed approvato per l’uso sia in Europa che in altri Paesi del mondo. Pertanto, poter offrire alle donne la possibilità di conservare i propri capelli, dona loro maggiore forza per affrontare il trattamento ed è di supporto durante il percorso terapeutico.>> – spiega il Prof. Giovanni Scambia – Direttore Polo Scienze Salute della Donna e del Bambino
Ginecologia – Oncologia, Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli in Roma,
Università Cattolica del Sacro Cuore, referente scientifico del progetto.

La marcia vuole, quindi, sensibilizzare e raccogliere fondi per l’acquisto di questi caschi “salva-anima” che, coadiuvati dalla fede, divengano scudi contro il nemico. Il giorno 16 dicembre la marcia avrà luogo nella  città di Trani in collaborazione con il Santuario della Madonna di Fatima. Sarà un momento di incredibile emozione condivisa per urlare insieme: “possiamo farcela.”

Ore 9.00 –  Accoglienza presso Viale Puccini”

Ore 11.00 -  Inizio marcia fino al Santuario

Ore 12.00 – Celebrazione della Santa Messa

Per info sul progetto: www.insiemeinmarcia.it 

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