ALTAMURA,DONATO FIORINO E LA SUA ARTE SACRA





donato fiorino

Nel modellare un’opera, l’artista esprime di fatto se stesso a tal punto che la sua produzione costituisce un riflesso singolare del suo essere, di ciò che egli è e di come lo è.

L’artista, infatti, quando plasma un capolavoro, non soltanto chiama in vita la sua opera, ma per mezzo di essa, in un certo modo, svela anche la propria personalità. nell’arte egli trova una dimensione nuova e uno straordinario canale d’espressione per la sua crescita spirituale.

Attraverso le opere realizzate, l’artista parla e comunica con gli altri.

Donato Fiorino uno straordinario artista, artigiano di Altamura, che da vent’anni ha fatto della sua fede una ragion di vita, esternandola attraverso la sua arte. Il suo esordio nella realizzazione di elaborati e scenografici presepi per le festività natalizie, esposte nella chiesa di San Domenico ad Altamura, lo stimolano a sperimentare nuove forme d’arte e tecniche di pitturazione.

La componente scenografica riveste un ruolo essenziale (né d’altra parte potrebbe essere altrimenti in un artista che da anni in quel campo ha espresso ed esprime la sua creatività), anche se negli esemplari in legno essa vive una dimensione straniata e mentale: il tempo e lo spazio sono come sospesi, annullati ed immersi nel profondo silenzio di un mondo abbandonato, in cui sopravvivono soltanto i valori della libertà come per il suo “Albero” in Legno policromato su bozzetto del noto pittore, scenografo e costumista Emanuele Luzzati, in occasione del Bicentenario della Repubblica Napoletana del 1799 .

Il bozzetto dell’Albero della Libertà così intitolato, oggi, motivo d’orgoglio per Donato, è custodito presso il Museo Nazionale Archeologico di Altamura. Donato insieme a suo fratello Paolo e a Giuseppe Miglionico hanno realizzato il grande “Albero” che venne issato in P.zza Duomo e divenne l’emblema di tutte le manifestazioni che si tennero quell’anno.

Le sue mani non cessano di creare, da allora continua a produrre un numero limitato di esemplari alcuni dei quali sono stati donati dal giornalista Onofrio Pepe al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Ministro degli Esteri Massimo D’Alema.

Definito “Homo Faber” da Michele Saponaro, Donato nel 2012 è stato ammirato dai cittadini e turisti nella sua prima personale presso la chiesa di San Biagio, che con orgoglio ha esposto le sue opere d’arte, anche il titolo della mostra “E il verbo si fece arte” racchiude in sé tutta l’essenza della sua passione per quest’arte.

Quest’anno ripresenterà le sue creazioni in una nuova mostra, a presto vi aggiorneremo con i dettagli, una mostra da non perdere…

 

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