Molfetta,Sgarbi e Nitti raccontano le “Meraviglie d’Italia”





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La serata sarà un vero e proprio trionfo dell’arte italiana. Uno spettacolo imperdibile con Vittorio Sgarbi, a raccontare l’Italia e le sue bellezze, accompagnato dalla musica dell’Orchestra della Magna Grecia diretta da Michele Nitti. La Fondazione Vincenzo Maria Valente si prepara ad aprire così, con “Le meraviglie d’Italia” , un appuntamento da non perdere, la stagione 2019. L’appuntamento è fissato per sabato 19 gennaio, alle 21, nel Duomo, meraviglioso esempio di romanico pugliese.

Lo spettacolo «sarà un viaggio emozionante tra le Meraviglie d’Italia – sottolinea  il direttore Nitti – una nuova visione dell’Italia artistica non più legata a nord, centro e sud ma ragionando su dorsale adriatica, dorsale tirrenica e area jonica come porta del Mediterraneo. Un progetto per affrontare tutta la materia della storia dell’arte e dei suoi principali maestri. E ognuno potrà tracciare una personalissima cartografia del cuore. Il concerto trae ispirazione dalla mostra dell’Expo e dal libro di Sgarbi per legare l’arte delle grandi opere del nostro straordinario patrimonio architettonico, artistico e culturale a un’altra arte: quella della musica».

Il programma prevede l’esecuzione di musiche di Ottorino Respighi e Igor Stravinskij, affidate ai maestri dell’Orchestra della Magna Grecia, e il racconto, affidato a Vittorio Sgarbi, delle Meraviglie d’Italia, dei tesori che arricchiscono i territori che vanno dalla costa adriatica a quella jonica, a quella tirrenica.

«Dopo il successo delle mostre con musica di Grillo, Galliani e Lunanova, tenutesi presso la sede sociale di Molfetta, la Fondazione – sottolinea il presidente della Fondazione, l’avvocato Rocco Nanna – ha avviato proficui contatti con l’Accademia di Belle arti di Brera per una attività di promozione dell’arte contemporanea, incoraggiando mostre di giovani artisti di talento su temi di grande interesse culturale. La presenza di Sgarbi, il critico d’arte più famoso d’Italia, nell’ambito di un concerto che illustrerà la “bellezza in musica” dei nostri capolavori, ne è una grande conferma».

 

 

 

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