Salvatore Aranzulla: il Virgilio informatico cancellato da Wikipedia





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E’ arrivato il giorno. Il giorno in cui stabilisci un contatto con quel groviglio di connettori neuronali che, attraverso la sua genialità, è divenuto il tuo dio ispiratore. Siamo in presenza della traduzione perfetta di un intreccio di fili di ingegno, determinazione e coraggio. Ricordo ancora lo stupore che accompagnava ogni mio “tic” sulla tastiera. Anni trascorsi ad imparare l’utilizzo di ignoti strumenti, sperimentare nuovi percorsi informatici, approfondire strategie leggendo un numero illimitato di articoli con un’unica, inimitabile e leggendaria firma: Salvatore Aranzulla. Siamo ormai assuefatti al pensiero che il possesso di idee, in un Paese ormai stanco e trascinato dalla corrente della rassegnazione, sia direttamente proporzionale all’incapacità di vederle divenire trampolino di crescita e sviluppo. La celeberrima fuga di cervelli scava, erodendola, la piaga della disoccupazione e dell’involuzione. Perché, invece, non puntare lo sguardo verso coloro che sono riusciti a modellare il proprio microcosmo di utopie al punto da farlo divenire realtà? Salvatore Aranzulla è una figura mitologica, un Poros dei nostri tempi, che ha astutamente predetto l’evoluzione che avrebbe accompagnato il cammino del web, formulando una serie di risposte a domande non ancora espresse. Qui si scioglie il bandolo della matassa. E’ necessario nutrirsi di idee; sorprendere il nemico “tempo” alle spalle e disintegrarlo con l’audacia di chi ha ben chiaro il proprio destino. Non esistono formule magiche, nessun amuleto salvavita, solo incontrovertibile tenacia e intelletto. E se Wikipedia decide di occultare la presenza di un inno all’intelligenza per tutte le generazioni a venire, Salvatore risponderà con una nuova ricerca su Google: “Aranzulla” – Forse cercavi “Wikipedia”. Non esitiamo, quindi, ad attraversare il ponte verso la  fortezza di questo prode armigero del web alla ricerca di interrogativi su cui elaborare nuove, magiche risposte.

Salvatore, tu sei stato per me un mentore. Credo che tutta la generazione X legata alla nascita del mondo internet possa riconoscere in te un’autentica leggenda. Il tuo “come navigare in internet” è stato, infatti, l’incipit di un percorso che sarebbe divenuto la mia favola e la mia professione. Spieghiamo come è stato possibile abbattere i muri dell’inesplorato, conquistando un posto nella storia. L’origine del tutto …

Il mio sito Internet http://www.aranzulla.it è nato nel 2002 all’età di 12 anni con l’idea di raccogliere le risposte alle domande che i miei amici mi ponevano sull’informatica in uno spazio on-line. Nel corso degli anni, Aranzulla.it è cresciuto fino ad arrivare a rispondere a più di 6.500 domande informatiche e a raggiungere più di 13.000.000 visite al mese.

Ormai sei un punto di riferimento per tutti gli utenti alla ricerca di informazioni in ambito informatico. Grazie alle tue preziose guide anche i neofiti possono essere in grado di risolvere, in breve tempo, problematiche connesse ad una scarsa duttilità con lo strumento pc o, in era mobile, tablet/cellulare. Come consideri il tuo rapporto con l’utenza? Quali feedback giungono da coloro che ti conoscono e che divengono “illuminati” grazie ai tuoi suggerimenti?

Molte persone mi fermano per strada per farmi i complimenti per gli articoli pubblicati. Quotidianamente ricevo più di 1000 e-mail al giorno e più di 500 messaggi Facebook: cerco di leggerli tutti in maniera molto rapida, anche se raramente riesco a rispondere. Purtroppo se dovessi rispondere a tutti, non avrei il tempo per occuparmi di Aranzulla.it (http://www.aranzulla.it).

In questi giorni il mondo digitale è afflitto da una notizia che pare aver creato una crepa cardiaca in molti tuoi fedeli utenti (inclusa me):  Salvatore Aranzulla è stato cancellato da Wikipedia. Ora, al di là delle motivazioni “istituzionali” palesate, cosa è realmente accaduto? Come è possibile che il personaggio Aranzulla, Virgilio informatico, destinato a divenire materia di studio nei secoli dei secoli, sia scomparso da una piattaforma divulgativa che, attualmente, certifica tra i propri approfondimenti, anche veline e meteore di ardua collocazione temporale?

Sono stato vittima di una vera e propria epurazione da Wikipedia Italia. La comunità italiana di Wikipedia è assolutamente di parte e cerca di sopprimere le voci poco gradite, utilizzando tutti i cavilli burocratici che ha a disposizione. Nel mio caso, dapprima la pagina è stata rimossa per anni, poi è stata sbloccata ed ad oggi è nuovamente cancellata: nel corso della discussione sulla enciclopedicità, nessuna delle fonti che ho portato a mio sostegno (dalle pubblicazioni alle interviste sui media nazionali, ai dati certificati sul traffico) è stata considerata e qualsiasi intervento a mio favore è stato azzittito da persone nascoste dietro un nome utente (senza un nome, un cognome o un volto).

L’idea di un cervello che, facendo leva sui neuroni più sofisticati del pensiero attivo, abbia potuto, in giovanissima età, individuare un percorso che sarebbe divenuto quasi mitologico, in sé, notoriamente, ha generato e genera malessere nonché incremento di boria qualunquista. Sono sempre stata dell’opinione che in presenza di menti brillanti sia necessario disintegrare i muri della spicciola invidia e coglierne la meraviglia che può produrre solo crescita, sviluppo e bellezza da urlare al mondo. Quali ostacoli hai dovuto affrontare nel tuo viaggio all’edificazione di una forte identità professionale?

Sicuramente occorre effettuare molte rinunce: buona parte della mia giornata è dedicata al mio lavoro e abbastanza di frequente supero le 12 ore di lavoro per cercare di fornire il servizio migliore ai miei lettori. Il tutto mi pesa comunque relativamente poco: amo il mio lavoro.

Oggi, con tutto il rispetto per Wikipedia, costituisci l’oggettivazione dell’intelligenza, esempio per tanti giovani che voglio veder crescere  frutti attraverso i semi delle proprie idee. Cosa ti senti di dire alle nuove generazioni? Credi sia possibile determinare il cambiamento, costruendo un Paese “cervellocentrico”?

L’unico consiglio che posso dare è sicuramente quello di darsi da fare: nessun risultato si ottiene senza sudare duramente. Se si crede in un progetto, bisogna tirare avanti: se una persona lavora duramente, i risultati prima o poi arrivano, è solo questione di tempo. Il mio sito Internet http://www.aranzulla.it è nato come uno spazio assolutamente per persone e nel corso degli anni è diventato un lavoro a tutti gli effetti: oggi dà lavoro a 4 collaboratori esterni e fattura più di 1 milione di euro all’anno!

Non un semplice incontro ma una finestra aperta sulla sagacia. Grazie Salvatore.

 

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