Sindacati in Piazza a Roma





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La manifestazione Unitaria di CGIL-CISL-UIL tenutasi a Roma il 09.02.2019 rappresenta l’inevitabile ulteriore passo in avanti di un percorso avviato dai Sindacati Confederali già dal mese di settembre u.s.. La grandiosa manifestazione non è stato un esercizio muscolare del Sindacato ma una denuncia forte contro il Governo che non ha voluto confrontarsi con il movimento dei lavoratori Confederale ed a cui contiuna a sottrarsi. Al momento non sono circolate informazioni sul numero dei partecipanti alla protesta…..quello che però è certo, è che la piazza più grande di Roma era stracolma e che per motivi di sicurezza le forze dell’ordine sono state costrette a modificare, all’ultimo minuto, una parte del percorso del corteo precedentemente individuato in considerazione del gran numero dei partecipanti.Un percorso iniziato con la presentazione di una piattaforma rivendicativa inviata dal Sindacato al Governo. Un documento intriso di argomenti importanti per il Sindacato e su cui il Governo non ha ritenuto e non ritiene di confrontarsi con le OO.SS..

Non è stata una manifestazione contro la quota 100 o le altre misure a sostegno della povertà come da più parti è stato strumentalmente dichiarato.

E’ stato, invece, un momento di espressione e l’esercizio di una funzione che la Costituzione Italiana ha riservato e riserva ai lavoratori e le sue organizzazioni.  L’Italia, oggi più che mai, non deve dimenticare il suo passato. La Carta Costituzionale deve essere il primo documento a cui guardare e da cui farci guidare.

Per questo, è stato necessario ricordare, a coloro che attaccano il ruolo del movimento dei lavoratori, quanto recita l’art. 3 della Costituzione Italiana:

“Tutti i cittadini hanno pari dignita` sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la liberta` e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”.

Sono questi valori Costituzionali e non solo, a cui il movimento sindacale tende. E’ per questi motivi, che la piattaforma rivendicativa presentata al Governo dopo aver consultato tutti i livelli del movimento sindacale – dalla base alla dirigenza nazionale -, che la stessa andava discussa con il Sindacato.
Un documento su cui il Governo doveva confrontarsi prima di adottare misure che il Sindacato ritiene insufficienti per far ripartire l’economia e l’occupazione del Paese Italia. Argomenti ritenuti di importanza fondamentale quali:  una vera lotta all’evasione fiscale e non la flat tax; la questione ambientale; lo sblocco degli investimenti per le infrastrutture; la separazione tra previdenza e assistenza; una vera riforma della legge Fornero, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego; le questioni del Mezzogiorno e sociali; cambiamento delle politiche di austerità a politiche d’investimento su cui vi è unanimità di veduta anche con il movimento Euorpeo dei Sindacati, solo per citarne alcune…
 
Nessuno auspica uno sciopero generale del Paese, sciopero che costerebbe, come dichiarato dal Segretario Generale Uil Carmelo Barbagallo, l’1% del PIL, ma il governo deve subito confrontarsi con il Sindacato Confederale di CGIL-CISL-UIL.

 

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